Chi conosce Christine De Pizan o Trotula De Ruggiero? L’una è stata la prima editrice della storia e l’altra la prima donna medico d’Europa.
Persone straordinarie il cui talento e grandezza non sono stati offuscati dal fatto di essere nate donne, ma che hanno subìto un destino ben peggiore, ovvero quello di essere ignorate e completamente dimenticate.
Sono alcune delle protagoniste di “Donne invisibili. Dieci ritratti di figure femminili che hanno sfidato il loro tempo” di Maria Elena Ruggiano, in distribuzione nazionale per Intermedia Edizioni.
La storia degli uomini non ne ha tramandato la memoria per il semplice fatto che erano donne. In queste pagine passano in rassegna le vite di dieci figure femminili, tra le tante che meriterebbero di essere ricordate, che pur avendo dimostrato competenze e capacità eccezionali, sono state travolte dai pregiudizi, dalle ingiustizie e dalle discriminazioni e ancora oggi, come ieri, non sono onorate sufficientemente.
A tutte loro è stato riservato il pesante patimento che solo lo stereotipo ed il pregiudizio può provocare e vi sono stati geni che, pur avendo dato un contributo grandissimo al progresso dell’umanità, hanno ricevuto in cambio poca o nulla.
Nobili e plebee, mogli e single, laiche e religiose, ricche e povere accumunate dal fatto di essere donne intelligenti, capaci e del tutto fuori dal comune.
Tra le straordinarie e semi sconosciute figure che propone Maria Elena Ruggiano c’è, ad esempio, Mary Anning, la vera fondatrice della paleontologia, la cui passione per la scienza la folgorò da bambina quando il padre la portava a cercare fossili da rivendere ai turisti sulle spiagge inglesi.
Lidia Poet è la prima donna a laurearsi in giurisprudenza in Italia che combattè con grande energia per tutta la vita con lo scopo di poter esercitare la professione dell’avvocato, ma c’è anche la singolare storia di Hedy Lamarr, famosa e bellissima attrice degli anni ‘30 e ‘40 che girò la prima scena di nudo integrale al cinema, dotata di straordinaria intelligenza nel campo dell’ingegneria e delle scienze che, da autodidatta, la portarono a studiare un sistema di guida a distanza di siluri secondo la tecnologia del sintonizzatore.
Maria Terera Fasce, la suora di origini ligure a cui si deve la diffusione del culto di santa Rita da Cascia, del cui convento fu badessa per 27 anni, dotata di straordinaria forza d’animo e sottoposta a dure prove nel corso della vita, fu la vera artefice di un fenomeno religioso mondiale, appunto il culto di Rita, che fino ad allora era relegato solo al paese di Cascia.
Nel libro si parla anche di Margherita Sarfatti, raffinata intellettuale, considerata la prima critica d’arte al mondo, caduta nell’oblio dopo aver ispirato a Mussolini molte delle idee che alimentarono l’ideologia del regime, così come Thea Bowman, paladina dei diritti dei neri, la cui importanza nella società americana non fu minore rispetto a quella di Martin Luther King, anche se di lei nessuno o quasi conosce la straordinaria vita.