Si intitola “I diari segreti” (Solferino, Milano 2020, pp. 688) il libro di Giulio Andreotti, a cura diSerena e Stefano Andreotti, che verrà presentato, su iniziativa dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, giovedì 8 luglio alle ore 18 nella Sala del Dottorato Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia.
Dopo i saluti di Valter Biscotti Commissario straordinario Isuc e Andrea Romizi Sindaco di Perugia, interverranno il Notaio Roberto Dante Cogliandro, Alessandro Campi dell’Università degli studi di Perugia e Giuseppe Sbrenna già consigliere Regione Umbria. Conclude Maurizio Oliviero Magnifico Rettore Università degli Studi di Perugia e modera Giuseppe Caforio dell’Università degli Studi di Perugia, saranno presenti i curatori Serena e Stefano Andreotti.
Giulio Andreotti è stato presidente del Consiglio negli anni della solidarietà nazionale, della crisi economica e del terrorismo, culminati nel rapimento e nell’uccisione di Aldo Moro. Nel decennio seguente la sua attività politica assume una decisa connotazione internazionale, con la nomina a presidente della commissione Esteri della Camera e poi, con il primo governo Craxi, a ministro degli Esteri.
Questi suoi diari inediti che cominciano il 6 agosto 1979 e finiscono il 22 luglio 1989, quando l’autore assume la guida del suo sesto governo diventano così la storia dall’interno non solo del nostro Paese in un periodo cruciale, ma anche degli Stati Uniti da Carter a Reagan, dell’URSS da Breznev a Gorbaciov, della rivoluzione iraniana, dell’eterno conflitto in Medio Oriente, della tormentata costruzione di un’unità europea. Allo stesso tempo, raccontano la vita quotidiana dell’uomo che per oltre mezzo secolo ha dominato la vita politica italiana.
«Crediamo, scrivono i curatori Serena e Stefano Andreotti, che la lettura possa aiutare a comprendere meglio la figura di nostro padre, depurandola da alcuni luoghi comuni».
Grazie al paziente lavoro dei figli che hanno attinto anche ad altri documenti autografi le personalità e gli eventi di un decennio prendono vita attraverso notazioni personali, giudizi pungenti, memorabili battute di spirito.
Come nota Andrea Riccardi nella sua introduzione, questi diari rivelano il «segreto» dell’azione politica di Andreotti: «un’immensa tessitura di relazioni nella politica italiana, nella Chiesa e sullo scenario internazionale… Per questo il diario è un contributo originale alla storia e un testo appassionante che mostra da vicino la vita e l’impegno di un protagonista di quegli anni».
L’iniziativa si terrà in presenza, nel rispetto della normativa anti Covid-19, con un numero limitato a 40 posti.