A 11 anni dalla sua scomparsa che avvenne ad Amelia il 27 ottobre 2009, la commissione di inchiesta regionale sulla criminalità organizzata toRna a chiedere verità e giustizia per Barbara Corvi.
“La storia di questa donna risulta emblematica di una realtà in cui è possibile riconoscere tracce di modelli relazionali e di modalità, nonché di una cornice semantica riconducibile ad una matrice di stampo ’ndranghetista – hanno detto il Presidente della commissione Eugenio Rondini, la vice Simona Meloni e il presidente dell’osservatorio sulla criminalità organizzata, Walter Cardinali.
La Commissione d’inchiesta, anche attraverso il lavoro dell’Osservatorio – aggiungono Rondini e Meloni – si impegna ad affiancare la famiglia Corvi nel lungo percorso di memoria, di ricerca della verità e di giustizia con tutte le attività che possono essere messe in campo, ribadendo la necessità di far rientrare la storia di Barbara nella memoria collettiva regionale”.
Walter Cardinali aggiunge “già durante la prima seduta dell’Osservatorio la vicenda di Barbara Corvi è stata posta come priorità nella programmazione delle attività future, indicando nella memoria e nella richiesta di verità i pilastri fondativi anche di un impegno istituzionale. Intendiamo inoltre, a sostegno dell’attività della Commissione d’inchiesta, promuovere attività di conoscenza e supporto ai percorsi di liberazione delle donne coinvolte in situazioni di violenza in contesti che possono essere ricondotti anche a dinamiche di tipo mafioso, in Umbria e non solo”.
Come si sa nelle settimane scorse c’è stata una svolta nelle indagini. Federica Sciarelli nel corso della puntata di “Chi l’ha visto?” andata in onda mercoledì 16 settembre ha annunciato che sono indagati Il marito e il cognato di Barbara Corvi.
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