Emergono particolari raccapriccianti sul duplice omicidio di Lecce, quello dell’arbitro De Santis, 33 anni, e della sua convivente Eleonora Manta, 30 anni, uccisi la sera di lunedì 21 settembre.
15 coltellate su Daniele De Santis e 30 coltellate sul corpo di Eleonora Manta.
Il killer si è accanito con ferocia contro le sue vittime. Un killer ancora in libertà.
Dai primi risultati dell’autopsia si evince anche che l’assassino ha utilizzato un grosso coltello , uno di quelli usati dai macellai.
L’unica cosa certa è che le vittime conoscevano il loro carnefice, o perlomeno lo conosceva Eleonora.
Non particolarmente efficace la descrizione dell’assassino fatta dai vicini di casa. Hanno solo potuto dire che indossava una felpa nera, con un cappuccio calato sul volto, calzava guanti neri e aveva con sé il coltello con il quale ha ucciso l’arbitro De Santis e la sua fidanzata.
Nella fuga, forse, ha perso dei bigliettini che sono stati rinvenuti nel cortile esterno del palazzo e che sono stati sequestrati dagli inquirenti.
Quanto al fatto che Eleonora ha gridato il nome Andrea, non si sa se si tratti del nome dell’assassino o di un vicino di casa, che si chiama appunto Andrea, al quale la donna stava chiedendo aiuto.
LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO DELL’ARBITRO DE SANTIS