L’Acri, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio SpA, ha reso nota l’analisi della Gestione delle Fondazioni relativamente all’anno di esercizio 2018 e i dati delle erogazioni rilasciate, sempre nel corso del 2018.
Da questo studio risulta che la CARIT si posizione al secondo posto fra le Fondazioni di medie dimensioni, che sono complessivamente 189. Ha un patrimonio valutato in 203 milioni di euro.
“In un annus horribilis per gli investimenti finanziari come il 2018 – si legge in una nota della FONDAZIONE CARIT – grazie ad una accorta e mirata gestione interna, la redditività del patrimonio della Fondazione è risultata superiore alla redditività media delle Fondazioni del centro Italia, delle Fondazioni di medie dimensioni (come la nostra) e dell’intero sistema delle 88 Fondazioni di origine bancaria.
Per quanto riguarda la tipologia degli interventi, la Fondazione Carit ha destinato ad erogazioni annuali fino a 5.000 Euro soltanto il 4% delle disponibilità, mentre le erogazioni superiori a 5.000 Euro sono risultate oltre il 95%; 0,8% gli interventi pluriennali. Ciò spiega il significativo impegno della Fondazione volto alla eliminazione delle cosiddette erogazioni a “pioggia” del passato in favore di una progettualità maggiore sia diretta che a fronte di richieste di terzi.
Inoltre, come previsto dall’accordo ACRI/MEF (Ministero dell’economia e delle finanze) che privilegia il bando come modalità erogativa, la Fondazione di Terni ha erogato fondi per il 51,5% attraverso i bandi, per il 14,5% attraverso iniziative proprie dirette e per il 34% per progetti e domande presentate da terzi.
La distribuzione delle erogazioni in favore di soggetti privati è risultata pari al 65,5%, mentre quella rivolta ai soggetti pubblici del 34,5%.”