“Nel nostro territorio la povertà e i bisogni crescono in maniera considerevole. La povertà assoluta continua a essere su livelli record, vari e multiformi fenomeni di disagio sociale continuano a colpire in modo particolarmente allarmante, come il problema dell’abitazione”.
Lo ha detto il direttore della Caritas della diocesi di Terni-Narni-Amelia, don Giuseppe Zen, presentando i datti dell’attività svolta nel 2024.
“Le persone – ha aggiunto – presentano sempre più marcatamente vari ambiti di disagio con prevalenza di bisogni occupazionali e abitativi; problemi famigliari; problemi di salute, soprattutto fragilità e disagio psicologico. Mi preme rimarcare però che, al di là dei numeri e delle problematicità, i poveri sono persone con un volto e un’anima, e per chi crede questa persona, chiunque essa sia, è preziosa agli occhi di Dio e, nonostante le criticità si intravvedono nelle crepe dei fili d’erba, dei segnali di speranza: le tante risposte, opere e servizi messi in campo dalla Chiesa, dalla società civile, dall’associazionismo e dal volontariato, e che contribuiscono con il loro apporto a rendere più umano e dignitoso il nostro vivere. Semi di speranza, in particolare in occasione del Giubileo, sono quelli che la delegazione Caritas dell’Umbria dedica all’emergenza abitativa, e quelli che la Caritas diocesana intende sviluppare nella collaborazione sempre più stretta con il carcere affrontando in particolare il tema della giustizia riparativa, o con la creazione di un dispensario farmaceutico per i bisognosi della diocesi”.
Gli interventi effettuati nel 2024 sono aumentati del 37% rispetto all’anno precedente.
I dati rilevano un calo dell’area lavoro e di richieste di indumenti e igiene personale, ma c’è un incremento del 167% nell’area sanità, sia per acquisto di medicinali che pagamento di visite mediche e del 60% di prodotti alimentari.
Sono anche aumentati dell’80% gli interventi per gli affitti e del 34% quelli per il pagamento di bollette, interventi che quest’anno ammontano a più di 22.000 euro.
Cresce il disagio psicologico e psichiatrico tra gli assistiti Caritas: dal 2022 al 2023 il numero di persone affette da depressione o malattie mentali è aumentato del 15,2%
Sono in aumento le problematiche abitative.
Sono state 259 le persone che hanno usufruito del contributo 8×1000 della carità (gestito direttamente dalla Caritas) con 155 contributi per il pagamento delle utenze, 36 contributi per il pagamento degli affitti, 68 contributi per interventi vari.
I progetti in corso e in fase di avviamento riguardano il Centro Servizi per il contrasto alla povertà di via Vollusiano a Terni e “Non è amore-Scarpe rosse”, per il contrasto alla violenza di genere e in genere.
Mensa San Valentino: sono stati 36.000 i pasti consumati alla mensa e 10.000 pasti consegnati da asporto e sono state effettuate in emergenza 50 spese. In prevalenza sono persone di nazionalità italiana, in larghissima parte uomini (solo l’11% donne). L’età prevalente tra le persone di nazionalità italiana è quella tra i 40 e i 65 anni, a seguire quella tra i 18 e i 20, e infine gli over 65 (22%); per le persone di nazionalità straniera la fascia di età prevalente è quella tra i 18 e 40 anni, a seguire quella tra i 40 e i 65 e gli over (2%).
Nel mese di dicembre, come ogni anno per Natale verranno distribuiti cesti natalizi, verrà offerto un cenone per le persone senza fissa dimora/in precarietà abitativa e per le persone in difficoltà.
L’Emporio della Solidarietà:
Nel 2024 sono stati distribuiti 85.066 pezzi di prodotti alimentari (il 3% in più rispetto al 2023) presso l’emporio della Solidarietà in Via Vollusiano, a Terni, e in quello di Amelia, gestito dalla parrocchia San Francesco.
Le persone per accedere devono essere segnalate dal parroco o presbitero e/o coordinatore parrocchiale o associazione che in parrocchia gestisce la carità. I nuclei o i singoli segnalati sono chiamati dagli operatori dell’emporio, possono accedere uno alla volta e solo su appuntamento.
Sono stati distribuiti 25.354 capi di vestiario presso l’emporio della Solidarietà a Terni
262 persone hanno usufruito del Servizio doccia aperto al centro Caritas di via Vollusiano a Terni
Il Centro di Ascolto nel carcere di Terni ha effettuato 167 nuovi colloqui, con la consegna a 250 detenuti di 3.264 beni di prima necessità
Sono stati accolti 263 immigrati, di cui 23 minori stranieri non accompagnati.
Sono seguite 28 persone vittime di tratta, in accoglienza, si tratta di 11 donne con 10 minori, per sfruttamento sessuale e 7 uomini per sfruttamento lavorativo, nell’ambito del progetto Free Life: Fuori dal Rischio Emarginazione ed Esclusione.
Sono 119 le donne maltrattate prese in carico nei servizi di contrasto alla violenza di genere gestiti a Terni e Narni. Di queste donne, 7 sono in accoglienze residenziali con i loro 6 figli minori; inoltre 4 donne in pronta emergenza con 5 minori.
A Casa Parrabbi, infine, sono stati accolti 19 uomini, di cui 5 italiani e 14 stranieri e 42 persone, di cui 15 italiani e 27 stranieri di varie nazionalità accolte all’interno delle strutture del Pronto intervento Sociale per senza fissa dimora e persone in precarietà abitativa in convenzione con il Comune di Terni.
Nel 2024 le persone che si sono rivolte alla Caritas – associazione San Martino impresa sociale, sono state 6287, con 1273 in più rispetto al 2023.
“Nell’ anno del Giubileo – ha affermato il vescovo, mons. Francesco Antonio Soddu – siamo chiamati a porre segni speranza e a fare di tutto perché ciò non sia solo un desiderio, ma segni concreti a cominciare dalla pace che deve tradursi in operatività, perché la pace possa regnare a cominciare dal piccolo di ogni persona, dal proprio cuore, che deve essere non dilaniato, ma tutto orientato a Dio. E poi un’attenzione, come ci esorta papa Francesco, ai detenuti, ai malati, ai giovani, agli immigrati, agli anziani e ai poveri che mancano del necessario per vivere.
Quando le ingiustizie, la povertà aumentano – ha aggiunto il vescovo – non bisogna tirare i remi in barca, ma dare ancora di più segni speranza. Anche oggi di fronte all’aumento delle povertà, vediamo come ci sia stato contestualmente un aumento della solidarietà. Dobbiamo essere compartecipi di una collettività che deve mettere a frutto la solidarietà, che deve riguardare tutti, perché nessuno può delegare l’amore ad altri”.