“L’istituto di Terni è un lazzaretto, siamo oggi a 22 contagi e si resta in attesa di risposta di altri tamponi effettuati, quindi il numero potrebbe salire vertiginosamente”.
A diffondere questi dati è il SARAP (Sindacato Autonomo Ruolo Agenti Penitenziaria) nella persona del segretario nazionale Roberto Esposito.
Il sindacato ritiene “che quella di Terni sia una realtà che andrebbe gestita in maniera totalmente differente da come invece avviene oggi.
Riteniamo necessario – aggiunge il SARAP – che le ubicazioni dei detenuti per motivi sanitari vadano ponderate ulteriormente dal responsabile della sicurezza dell’istituto di vocabolo sabbione, considerando che oggi, all’interno del carcere, il virus sta circolando pesantemente, questo si riflette sul modus operandi della dirigenza del carcere di Terni, compromettendo anche la salute del personale di Polizia Penitenziaria, costretto a lavorare all’interno di sezioni detentive dove sono assegnati solo detenuti affetti da Covid-19.
Oggi riteniamo utile chiedere agli organi competenti di prendere in gestione l’istituto ternano visto il numero elevato di infetti rilevati, e di disporre tamponi a tutto il personale che quotidianamente entra in contatto con soggetti già risultati positivi, cercando di riportare il giusto equilibrio tra gestione dell’istituto e gestione del personale cosa che oggi è compromessa. Riteniamo – conclude il SARAP – che in tali circostanze di emergenza, non si debba dimostrare a tutti i costi, anche con la mancanza di giuste regole, di poter gestire una situazione così delicata senza chiedere l’aiuto di alcuna istituzione a discapito e negando la dovuta sicurezza al lavoratore, e mostrando l’assoluta assenza di attenzione nei confronti di chi ogni giorno è in prima linea”.