Il 20 ottobre verrà calendarizzata alla Camera dei deputati la proposta di legge, già approvata dalla Commissione giustizia, che porta il nome del suo relatore Alessandro Zan. Una proposta di legge contro l’omotransfobia e la misoginia il cui articolo principale estenderà le protezioni attualmente in vigore per le etnie e l’orientamento religioso – previste dalla cosiddetta legge Mancino del 1993 – all’orientamento sessuale: punirà infatti col carcere chi commette violenza o incita a commettere violenza nei confronti di un’altra persona sulla base dell’orientamento sessuale.
Una legge attesa da almeno 30 anni dalla comunità LGBTI e l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non esserne dotata. Il suo percorso in Parlamento è comunque ricco di ostacoli. Sono già state presentate infatti due pregiudiziali di incostituzionalità a voto segreto e disseminate molte altre trappole. Insomma, nonostante i buoni propositi della maggioranza di governo, non è affatto certo che il disegno di legge venga approvato.
“Le reazioni negative dei movimenti reazionari, anche in presenza di un testo equilibrato e non ideologico come questo – scrive Umbria Pride – dimostrano come in questo Paese ci sia un enorme problema di omo-transfobia e di misoginia e che un intervento legislativo sia quanto mai necessario. L’urgenza di questo intervento ci spinge a chiedere alle forze politiche presenti in Parlamento di procedere a un esame celere del disegno di legge per arrivare alla sua approvazione in tempi ragionevoli”.
“Dalla parte dei diritti”, invece, ha presentato una petizione on line che è stata sottoscritta da oltre 60 mila cittadini.
““Dopo tanti fallimenti nell’approvare leggi su questi temi – è scritto nella petizione – è ora che l’Italia faccia la sua parte nel contrasto a discriminazioni e violenze fondate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Non si può più aspettare, Parlamento e Governo devono fare presto, approvando una legge seria ed efficace”.
A sostegno dell’approvazione della Legge Zan sono state organizzate manifestazioni in decine di piazze di città italiane.
In Umbria, Umbria-Pride, ha convocato due piazze: Piazza IV Novembre a Perugia e Piazza della Repubblica a Terni.
“Non un passo indietro”, sabato 17 ottobre, alle ore 17.