Un ulteriore slittamento dell’accordo di programma fra le istituzioni nazionali, regionali e locali e Ast impedisce il confronto anche sul progetto industriale e ambientale dell’azienda.
E’ questa la situazione che denunciano i sindacati e che preoccupa i rappresentanti dei lavoratori. Nell’ultimo confronto con la presidente della giunta regionale Donatella Tesei, datato 23 febbraio, era stato illustrato l’iter fin qui intrapreso “senza dettagliare gli impegni delle istituzioni perché in discussione con i tecnici e dando come un termine possibile la prima metà di marzo 2023”, si legge in un comunicato a firma FimCisl, FiomCgil, Uilm, Ugl e Fismic.
“Come segreterie territoriali chiediamo chiarezza e riteniamo utile capire a cosa è dovuto l’ulteriore slittamento per la firma dell’accordo di programma, anche alla luce di una discussione nazionale sui modi e le tempistiche di utilizzo dei fondi del PNRR – si legge ancora nel comunicato congiunto.
Per quanto ci riguarda – sostengono le organizzazioni dei lavoratori – diventa improcrastinabile, invece, la discussione sul piano industriale e ambientale, con la produzione che procede regolarmente e con importanti modifiche impiantistiche e organizzative su cui non possiamo dare un giudizio perché sarebbe parziale rispetto al progetto complessivo. Come più volte ribadito, dall’accordo di programma e dalla messa in opera del piano industriale dipenderanno le sorti delle produzioni di eccellenza del sito e l’intera filiera del tubo con le relative transizioni che devono essere affrontate”.