E’ la radice del problema che sembra sfuggire agli organismi dirigenti di chi distribuisce l’acqua in una parte importante della provincia di Terni (l’amerino) e sembra che proprio non si vuole comprendere: è l’inquinamento della Conca Ternana al centro del problema e non i decimali che indicano la potabilità o meno dell’acqua.
Il Sii e poi anche l’Aman, ma la cosa era comprensibile, si sono sforzati di dire in giro nei giorni scorsi che l’acqua che esce dai rubinetti serviti dall’acquedotto amerino, la bevono almeno trenta mila persone ed è potabile. Nessuno poteva pensare diversamente.
Potabile nel senso che rientra nei parametri previsti dalla legge quando viene introdotta dalle tubazioni. Nei limiti di legge, s’è detto ma con margini di inquinamento sempre più preoccupanti al punto che sei sindaci del territorio, a cominciare da quello di Amelia e per finire al suo collega di Montecchio, l’ultimo della rete, avevano, su sollecitazione dell’Aman, chiesto al Sii una attenzione verso i pozzi di “emungimento” che erano sempre meno affidabili. Promesse da parte del Sii, “Metteremo i filtri” e mix con l’acqua di Terni, hanno tenuto i limiti nella norma. Ah, un piccolo inciso: il Comune di Narni è parte in causa perché un pezzo del suo territorio è servito da quell’acquedotto: nessuno che si sia preoccupato.
Ma senza dare risposte a quello che è il problema vero e cioè la ricerca del perché queste falde, che si trovano nella Conca ternana, sono sempre meno sicure: è questo che i sindaci ma anche il Movimento Cinque Stelle, hanno richiesto da tempo. Tutto il resto sono delle sciocchezze che di sicuro non serviranno a niente perché se si guarda la tendenza i numeri della trielina presente potranno crescere ancora. C’è qualche impresa che butta la trielina nelle falde? Oppure è un sistema che non regge? Sono i condomini con i loro impianti di riscaldamento a gasolio? Oppure è la Conca che “forma” la trielina? Beh, i trentamila abitanti del comprensorio è questo che vogliono sapere e non la dichiarazione altisonante di Sii e Aman: “L’acqua è potabile”. E ci mancherebbe pure che non lo fosse.