Piazza Duomo di San Gemini si è riempita per il terzo appuntamento del Sangemini Classic: la rassegna cultural-musicale ha conquistato di nuovo il pubblico attraverso un viaggio nel tempo.
Protagonista della penultima serata del “piccolo festival di vera arte” la storia: la storia famigliare, la storia personale e la storia del territorio, in cui i diversi fili del tempo si intrecciano e dialogano armoniosamente.
La scrittrice e giornalista Rai Giovanna Tatò ha presentato il suo libro “Porte chiuse, lettera ai genitori”, scritto in occasione del centenario dalla nascita dei suoi genitori: la madre, Erminia Romano, direttrice d’orchestra ante litteram degli anni Cinquanta e Sessanta e il padre, Tonino Tatò, giornalista e politico, considerato il braccio destro di Berlinguer.
“Restituire giustizia e dare voce alla vita di questi due personaggi – afferma l’autrice – è stata la spinta principale a scrivere questo libro. Raccontare Erminia Romano e Tonino Tatò, nel loro essere genitori, ma soprattutto professionisti in un contesto storico complesso, ha comportato la forte fusione fra scrittura e memoria”.
Sul palco, è andata poi in scena la “Canzona napoletana”, il ritratto musicale della città partenopea, interpretata dal tenore Rosario Totaro, il baritono Giuseppe Naviglio e con Nando di Modugno alla chitarra.
“Un ritratto colto – precisano i musicisti – che ammicca però al popolare, in cui la soglia fra sacro e profano è veramente sottile. Il nostro racconto in musica della città parte dal Seicento con Fagioli, l’opera buffa con brani di Vinci e Cimmarosa per arrivare al Novecento con Mario Pilati”.
Il Sangemini Classic ritorna il 12 agosto con il gran finale “Dalla meditazione al giubilo”, il concerto dell’ensemble trombe della Fondazione Santa Cecilia, diretti dal maestro Giovanni Vello.