È la “Psiche tra individuo e società” il tema generale di Psicologia Umbria Festival, l’evento promosso dall’Ordine degli Psicologi dell’Umbria arrivato quest’anno alla 10^ edizione.
Il Festival è in programma da lunedì 7 a sabato 12 ottobre. Quest’anno l’evento propone una serie di 43 appuntamenti (tutti gratuiti) organizzati in 10 città dell’Umbria, per un’edizione che lo stesso ordine definisce speciale.
Psicologia Umbria Festival non era mai stato così diffuso nel territorio: gli appuntamenti, almeno cinque al giorno con la giornata conclusiva che prevede 9 eventi, si terranno a Perugia (22 iniziative), Gubbio (2), Terni (5), Assisi (1), Foligno (2), Spello (2), Spoleto (1), Orvieto (1), Bastia Umbra (1) e Magione (1). Anche quest’anno sono stati organizzati cinque eventi on-line, fruibili sulle tradizionali piattaforme digitali. Proprio in occasione di uno di questi (la mattina del 10 ottobre) si parlerà dell’impatto della società digitalizzata sulla psiche e del fenomeno dei leoni da tastiera.
“Veramente un’edizione speciale con 43 eventi – commenta il presidente dell’ordine David Lazzari – in un tour ideale nei centri d’arte storici della nostra regione per parlare di psicologia e per confrontarsi sui vari temi con i cittadini. Temi molto sentiti perché sono tante le situazioni diffuse di malessere, disagio, bisogno di capire di più questi aspetti della vita. Sarà una grande occasione di incontro tra la psicologia e la comunità umbra”.
Saranno anche tanti altri i temi che la comunità degli psicologi affronterà con i cittadini durante gli incontri proposti. Uno degli eventi è dedicato al mondo della scuola. Sarà affrontato il tema dell’immaginazione e del gioco, che può essere risorsa per la salute mentale. Poi relazioni familiari, stereotipi di genere e dipendenze. Spazio anche alla pace e ai conflitti.
A margine del convegno, sul tema dello psicologo di base, figura già sperimentata in Umbria, Lazzari ha sottolineato che “nei primi di ottobre sarà approvata la legge ed i cittadini avranno questo servizio che diviene fondamentale, perché la medicina di famiglia è la prima linea di ascolto e intercettazione dei bisogni di salute della popolazione”.