Un consiglio comunale faticosissimo e caldissimo ha inaugurato la nuova era.Quella del centro-destra.Del primo sindaco leghista della storia della città, Leonardo Latini. Un consiglio comunale che ha messo a dura prova la resistenza di tutti, amministratori, operatori dell’informazione e semplici cittadini che gremivano l’aula di Palazzo Spada come nelle occasioni che contano.
E quando si è cominciato le opposizioni hanno sollevato questioni procedurali sulle dichiarazioni di incompatibilità. Via a fare le fotocopie da distribuire a tutti e 32 i consiglieri comunali. La seduta è stata sospesa per di più di un’ora prima che il consigliere anziano, Emanuele Fiorini, potesse dare la parola al neo sindaco, non prima di aver votato la convalida degli eletti.
Il sindaco Latini, dopo aver giurato di essere fedele alla costituzione italiana ha letto l’elenco, che già conoscevamo, dei suoi assessori e poi ha rivolto un discorso di saluto alla città.Per le linee programmatiche – ha detto – se ne riparlerà nelle prossime sedute.
“Questa avventura parte in una condizione effettivamente difficile – ha esordito il sindaco Latini – il nostro ente ha attraversato una crisi profonda, dolorosa, dovuta a scelte sbagliate, a errori spesso gravi ma anche a circostanze diverse.A una crisi – ha detto Latini -che ha colpito tutto il Paese e al devastante taglio dei finanziamenti agli enti locali da parte dello Stato che ha spostato sui comuni gran parte del peso della crisi.”
“La crisi però – ha aggiunto il sindaco – è ancora più profonda, ha toccato la nostra città nell’anima.E’ per questo che io vorrei dire a tutti che il nostro impegno, il nostro entusiasmo, le nostre capacità, competenze e professionalità le metteremo a disposizione per far sì che Terni torni ad essere, prima di tutto, una città.”
“Cosa significa tornare ad essere una città – ha spiegato Latini – significa che noi tutti dobbiamo ritrovare la voglia di vivere , di affrontare le sfide insieme, sentendosi comunità, riscoprendosi comunità, rispettando anche la propria identità.Dobbiamo far prevalere la logica del noi sulla logica dell’io. Terni deve tornare ad essere una città normale praticando anche la rivoluzione del buon senso. Dobbiamo fare cose semplici, quelle che interessano i cittadini: far sì che che i servizi di base funzionino, che la città sia pulita, che i giardini tornino a essere giardini , che le strade siano sicure, anche di notte, che le regole e le leggi siano rispettate, che le periferie siano vivibili, che le fasce più deboli non si sentano abbandonate dalle istituzioni , che si possa tornare a teatro, il nostro bel teatro cittadino, che le fontane , simboli della città, tornino a brillare.E anche, e soprattutto, che a Terni si torni a far cultura, che ci siano opportunità per tutte le idee valide che, nell’ultimo decennio, non hanno avuto spazio.”
“In poche parole vorremmo che a Terni si torni a respirare aria di libertà.Libertà nella normalità.Per questo agiremo con forza per migliorare la qualità della vita dei cittadini.Terni deve tornare ad essere esempio, ritrovare l’orgoglio di essere traino in modo che nessuno ci consideri una zavorra.Infine – ha detto ancora il sindaco Latini – Terni non deve essere più una città dei veleni.Non certo una città dei veleni, nell’aria, nell’acqua, nella terra, sui quali dovremo sicuramente agire con accuratezza, ma che non sia più una città dei veleni nemmeno nei rapporti fra i cittadini, fra le parti politiche, anche contrapposte.Mi auguro un grande salto culturale per il quale mi impegnerò in prima persona.Non è più il tempo delle polemiche sterili ma quello del confronto e dell’arricchimento reciproco.”
Il discorso del sindaco è stato salutato da calorosi applausi anche dal banco delle opposizioni.
Gli applausi di tutti.
Dopo un avvio turbolento con qualche battuta al veleno.
L’esordio del neo sindaco è senz’altro positivo.