“Noi non troveremo una opposizione costruttiva per il fatto che la sinistra non c’è più. Noi siamo un partito conservatore e dall’altra parte non ci sarà niente, ci saranno solo dei livorosi, astiosi perdenti, vuoti di proposte e crani ermeticamente chiusi a qualsiasi idea alternativa, con i quali non sarà possibile costruire alcunché.”
E’ uno dei passaggi del discorso molto atteso, del senatore della Lega,Alberto Bagnai, uno degli economisti di punta del partito, stretto collaboratore di Matteo Salvini, tra i fautori della Flat Tax, ieri a Terni per una manifestazione a sostegno di Leonardo Latini.
A proposito della Flat Tax, Bagnai ha ribadito che “si fa subito, sia per le imprese che per le famiglie”. E ha aggiunto anche che lui non sarà nella squadra di governo, non sarà, dunque, vice-ministro.
“Quando un Paese ha una depressione economica, la più lunga della storia dell’Italia unita, dal 1861, quella della peste del 1348 è stata più breve, la peste ha avuto il vantaggio di distruggere la forza lavoro mantenendo intatto il capitale, qui invece si è distrutto il capitale portando gli investimenti pubblici dal 54 al 33% lasciando intatta la forza lavoro, disoccupandola.Forse era meglio la peste del PD – ha detto Bagnai.”
“Senza crescita – ha aggiunto – nessun debito è sostenibile, non vogliamo necessariamente violare le regole ma le hanno violate tutti, perché noi no? ne abbiamo bisogno.Abbiamo bisogno che la nostra economia riparta, abbiamo bisogno di infrastrutture (e ha citato gli ultimi 20 Km della Orte-Civitavecchia, n.d.r.). Tutto ciò costa ma questo rende.Nessuna azienda ragionerebbe mai in termini di non indebitarsi per non fare investimenti. Quindi lo Stato ha bisogno di investimenti e di una politica più espansiva.”
LA DIFFICOLTA’ DI GOVERNARE TERNI
Fermo nel confermare le sue idee ma molto confidenziale nei toni espressi, Bagnai non si è sottratto a qualche battuta come quando ha detto che “mettersi in gioco per difendere l’economia italiana è la seconda sfida più difficile al mondo dopo quella di amministrare la città di Terni.”
L’ATTACCO ALL’INFORMAZIONE
In effetti – secondo il senatore Bagnai – c’è un problema più difficile rispetto ad amministrare Terni ed è “cosa fare per riuscire ad avere una informazione pluralista e trasparente sulla realtà economica.” L’attacco è ai media nazionali che, secondo il senatore della Lega, travisano le notizie e confondono i numeri. Anche noi, nel nostro piccolo, avremmo voluto porgli delle domande, non è stato possibile, ne prendiamo atto.
Bagnai aveva esordito dicendo che la situazione dell’Italia “è grave e dobbiamo riflettere su come risollevarci”. E aveva fatto riferimento anche al suo recentissimo passato di sinistra. “Quando sento dire senatore della Lega, provo grande gioia ma anche un certo sbalordimento perché a gennaio di quest’anno ero ancora un intellettuale di sinistra.Solo che ero abituato a una idea di sinistra che consisteva nell’andare incontro ai bisogni del popolo e io vedevo una sinistra che si allontanava sempre più dai bisogni del popolo, che viveva in una bolla, totalmente isolata dalla realtà.E non solo per i problemi economici.”