Lo stabilimento narnese Alcantara è tornato a marciare a gonfie vele ed ha ripreso, quasi per intero, la stessa quantità di produzione del suo prezioso tessuto come prima della pandemia. E la direzione aziendale ha, secondo gli accordi, iniziato a richiamare il personale a tempo determinato che era stata costretta a mettere fuori dalla fabbrica quando si era abbassato a livelli preoccupanti il mercato dell’automobile. Qualcuno di loro ha già preso servizio nei reparti che avevano necessità mentre il grosso dei lavoratori, si parla di una trentina, lo farà a settembre. Per loro non si parla di contratti a tempo indeterminato ma solo di assunzione per qualche mese.
Sindacati e lavoratori si sarebbero aspettati un salto di qualità e di essere per sempre legati alla fabbrica narnese. Insomma inutile negarlo, sono rimasti un po’ delusi. Uno di loro ha detto: “Ormai ci consideriamo come gli stagionali che raccolgono il pomodoro, con tutto il rispetto”. Ma la delusione si scontra col fatto che l’Alcantara ha ripreso a marciare a pieno regime e questo non era per niente scontato: la salute della società si tramuterà, se lo auguro tutti, in quella dei lavoratori. Ma al benessere di Alcantara guardano anche ex dipendenti di fabbriche in crisi, come la ex Treofan: tradizionalmente lo stabilimento di Nera Montoro è stato una bella valvola di sfogo almeno per coloro che avevano un professionalità importante, aspetto che era stato cancellato dalla pandemia.