All’Alcantara di Nera Montoro si avviano i test rapidi sierologici da Covid 19. Tutti i dipendenti saranno sottoposti a esami che permettono di rilevare la presenza di anticorpi nel sangue e stabilire se un individuo, pur non essendo positivo al Coronavirus in quel momento, ha contratto l’infezione nelle settimane precedenti, anche senza sviluppare sintomi o con sintomi lievi.
Alcantara è la prima azienda in Umbria a effettuare questo tipo di test che consentirà di evitare eventuali pericoli di contagio. Uno strumento utile nella cosiddetta fase 2 per cercare di mappare l’eventuale contagio e mettere in sicurezza i lavoratori e con loro le stesse imprese. La sperimentazione è resa possibile da un’autorizzazione concessa da Regione e Usl Umbria 2. Il protocollo condiviso tra le parti sindacali prevede che a ‘supervisionare’ i test (che saranno svolti in un’area esterna, all’entrata dello stabilimento, da parte di un laboratorio di analisi di Terni) sia il medico del lavoro. Verranno attuate tutte le procedure di sicurezza disposte dal decreto del Governo, garantendo la totale privacy. Per i casi sospetti verrà effettuato il tampone, in caso di positività verrà contattato il medico di base del lavoratore, che poi attiverà le normali procedure previste dal sistema sanitario regionale per i contagi. Il percorso ha visto la sottoscrizione di un verbale di accordo tra azienda e le Rsu di Cgil Cisl e Uil.
“Abbiamo intrapreso come Uiltec un percorso con l’azienda e il medico competente che portasse alla condivisione di ulteriori misure di prevenzione a supporto della ripresa lavorativa, oltre al meticoloso rispetto delle linee guida del DPCM – afferma il segretario regionale Uiltec Luca Massarelli – questo test garantisce ai dipendenti di poter lavorare nella massima sicurezza per la propria salute. Come Uiltec abbiamo focalizzato la nostra attenzione anche sulla tutela della salute dei nostri familiari. Il massimo risultato però si può ottenere solo con il contributo di tutti i lavoratori, altrimenti sarebbe tutto vanificato. Il mercato europeo e mondiale dell’automobile, già in crisi prima della pandemia, adesso è completamente fermo, è quindi fondamentale – conclude Massarelli – cogliere le poche opportunità/commesse che arrivano dai mercati asiatici, nel rispetto massimo della sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro”.