A Perugia opera da tempo “Spazio 121” un luogo d’incontro e confronto ideato da Pippo Cosenza con un gruppo di amici per “un nuovo modello di lavoro basato su di un fare cultura slegato da ogni discorso prettamente mercantile. La concreta proposta operativa che s’intende realizzare non prevede limitazioni alle vocazioni artistiche, stilistiche e ideologiche, pertanto lo spazio espositivo e quello creativo sono aperti a qualsivoglia linguaggio artistico contemporaneo che manifesti evidenti requisiti di qualità”.
E da ultimo questo “cenacolo” si è aperto all’opera di Roberto Sportellini, artista del recupero e della trasformazione, che nei locali di via Fedeli espone la sua ultima produzione estetica. La mostra, curata da Pippo Cosenza, si intitola “Liberami”, quasi un grido di dolore e al contempo un’invocazione di aiuto per una condizione esistenziale che l’artista recepisce come angosciante coartazione.
“La pratica di operare con oggetti di scarto, spiega il critico d’arte Andrea Baffoni, giunge nel recente lavoro di Roberto Sportellini a risultati convincenti e, se non proprio innovativi, dotati di una forte carica espressiva. L’elemento casuale, l’oggetto trovato, il più delle volte di recupero, viene riconsiderato sul piano funzionale. La struttura mantiene una propria autonomia mentre le singole parti assumono sostanza in sé, concorrendo a donare equilibrio all’intero elaborato e portandoci a considerare una chimica nascosta della materia utile a unire oggetti eterogenei secondo modalità e finalità del tutto inedite. Dalla scultura, come dalla pittura, erompe una forza nascosta quale manifestazione della natura atomica degli elementi”.