Amelia in una mostra che racconta “Il passato, il presente e il futuro delle città storiche nelle colline italiane”.
Le storiche città collinari d’Italia sono sopravvissute per secoli a guerre, assedi e terremoti, ma ora stanno affrontando la loro più grande minaccia: la sopravvivenza economica. Vi sono notizie quasi quotidiane di spopolamento e declino delle città collinari di tutta Italia. Alcuni hanno fatto ricorso alla vendita di case per un euro per incoraggiare nuovi insediamenti o addirittura pagare le persone per venire a vivere nelle loro case abbandonate. La stampa le ha chiamate “città fantasma”. L’impostazione scenica della collina e le robuste mura che hanno difeso la popolazione locale nel corso dei secoli hanno ora maggiori probabilità di essere viste come ostacoli allo sviluppo moderno.
Questa mostra – che sarà inaugurata il 6 dicembre alle ore 18.30nell’American University of Rome, Auditorium Auriana in via Pietro Roselli (Gianicolo) a Roma – esamina un esempio di città collinare per esplorare sia il suo ricco patrimonio culturale sia le sfide inerenti la realizzazione del suo potenziale.
Nell’autunno del 2019 gli studenti laureati in Sustainable Cultural Heritage hanno realizzato un progetto sul patrimonio comunitario ad Amelia. Hanno esplorato la cultura unica tangibile e intangibile della città. Hanno osservato come la sua storia abbia formato la città, l’economia locale, la cultura, ma soprattutto la gente: Amelia ha una cultura distinta. Il suo monumento antico più imponente sono le mura poligonali, risalenti a prima della formazione del municipium. Il museo archeologico conserva una delle statue di bronzo più imponenti del mondo romano e nel Rinascimento vivevano in città famiglie aristocratiche che hanno lasciato ben quattordici palazzi nobili. Ma questa eredità può anche essere un onere pesante da mantenere. Qual è il futuro di città storiche come Amelia? Come si adatteranno e manterranno comunque la loro identità distintiva?