Appuntamenti di prestigio per il quarto week end dell’Ameria Festival in corso di svolgimento ad Amelia.
Si comincia venerdì 7 ottobre, ore 20,30, Teatro Sociale, con la musica da Camera. Il Sestetto Stradivari dell’Accademia di Santa Cecilia interpreterà infatti alcuni capolavori come il Sestetto in si bemole maggiore op. 18 nr.1 di Johannes Brahms, il Sestetto in re min op. 70 “Souvenir de Florence” di Piotr Ilijc Ciajkovskij e Sestetto per archi di Nicolaij Andreievic Rimsky Korsakov. Sul palco David Romano e Marlène Prodigo, violini; Raffaele Mallozzi e David Bursack viole; Diego Romano e Sara Gentile, violoncelli.
Sabato 8 ottobre, sempre al Teatro Sociale, alle ore 20,30 , protagonista sarà il Jazz con i Blue Moka che si avvarranno della tromba di Fabrizio Bosso. I blue Moka sono: Alberto Gurrisi organo Hammond, Emiliano Vernizzi sassofono, Michele Bianchi chitarra e Michele Morari batteria. Bosso e l’acclamato quartetto si esibiranno in un live articolato tra brani originali e rivisitazioni del repertorio hard bop di Wayne Shorter e Miles Davis, con richiami alle moderne sonorità del Nu-jazz.
Domenica 9 ottobre sarà la volta del Memorial Tinarelli: sulle strade della Mille Miglia. Un raduno di auto d’epoca, cabriolet e coupé sportive moderne, con percorso Amelia-Orvieto-Pienza-San Quirico d’Orcia, in ricordo del pilota e motorista amerino, Rinaldo Tinarelli, noto tra i piloti come “il mago dei motori”. Per tutta la giornata ristoranti, trattorie, pub, snack-bar e luoghi vari della ristorazione, che partecipano per l’intera durata del Festival all’iniziativa “Menu del Festival”, offrono ai visitatori particolari accattivanti scelte gastronomiche, basate sui genuini prodotti locali, a prezzi contenuti. L’appuntamento è a cura dall’Assessorato al Commercio e all’Agricoltura del Comune di Amelia.
Fra gli eventi collaterali, sabato 8 ottobre alle 17,30 avrà luogo presso la Sala dello Zodiaco di Palazzo Petrignani la conferenza dal titolo “I Petrignani di Amelia e i loro artisti: il Caravaggio, il Mascherino e gli altri.” Un documentato approfondimento della determinante funzione dei membri dell’importante famiglia amerina, quali committenti e protettori del celebre pittore lombardo e del grande architetto e pittore bolognese (nonché d’una serie di altri illustri artisti di minore notorietà), nel quadro di una rigorosa rivisitazione del fervido ambiente politico-culturale fiorente nello Stato Pontificio tra il XVI e il XVII secolo, operata da uno dei più qualificati ed appassionati studiosi della materia.