In lista di attesa per fare la Carta d’Identità. Almeno a Terni succede.
Era un tempo che si andava all’ufficio anagrafe con la fototessera in tasca e si usciva col documento dopo un quarto d’ora! Adesso no. Forse per evitare affollamenti e confusione nella sala d’attesa dell’ufficio si è stabilio che va preso l’appuntamento. Poi magari capita come a certi che un mercoledì (nella fattispecie il 16 gennaio 2019) arrivano perché hanno l’appuntamento, ma debbono comunque affollare la sala d’attesa perché l’addetto alle carte d’identità non c’è. E’ quello il momento in cui si spara a zero contro i dipendenti comunali sfaticati, che stanno sempre a prendere il caffè o a fare la spesa durante l’orario di lavoro. Invece non è affatto così, come si scopre poco dopo. Nel frattempo c’è chi si innervosisce oltre misura, si alza, va a bussare ad una porta e viene rampognato dall’usciere (si potrà fare di chiamarlo ancora così?), e allora quello sbotta. “E’ la quarta volta che mi fate passare per ritirare il documento ed ancora no riesco ad averlo”, ulula. E l’usciere reagisce. Ne viene fuori una cosa che sembra un talk show televisivo quando gli ospiti di turno si surriscaldano lanciandosi l’un l’altro invettive con gli occhi di fuori. Alla confusione si aggiunge un’altra voce di persona incacchiata di brutto. E’ la signora addetto alla carta d’identità: “Mi ha telefonato uno e mi ha trattato come una pezza da piedi perché – diceva lui – io non stavo facendo il mio lavoro. Invece io sto da stamattina alle casse dove non c’è manco tempo di respirare. Voglio sapere chi gli ha detto che io era andata a spasso”, inveisce contro l’usciere. E quello – che poi è una quella – ampia il volume perché da una parte deve tener testa al cittadino che per la quarta volta deve andarsene senza il suo documento, e dall’altra deve rispondere all’addetto alle carte d’identità che però quella mattina è addetto da un’altra parte e non può certi sdoppiarsi. A lume di naso, in effetti, tutti hanno ragione e nessuno torto. E’ proprio al macchina che non funziona. Ed il poveraccio che pensava di fare il rinnovo della carta d’identità in una mattinata ad essere pessimisti, non sa più a che santo votarsi per avere almeno un’indicazione. “Potrebbero prendere più personale, ci sono tanti giovani a spasso!”, scuote la testa un signore. “Non ci sono soldi per pagare altri dipendenti, che non lo sa che il Comune se la passa male?”, gli replicano. Ah ecco. E’ colpa di quelli di prima.
Comunque alla fine, grazie alla gentilezza dell’usciere – che è ijn effetti persona educata e disponibile – si riesce a raccapezzarcisi: bisogna prendere l’appuntamento, come alla Asl. “Ok datemene uno per favore”. “Eh no, l’appuntamento non si prende qui. Bisogna andare in via Roma, allo sportello del cittadino”. Sempre più difficile. E allo sportello del cittadino? “Volentieri – rispondono – ma l’appuntamento, il primo disponibile, è per l’8 febbraio, cioè tra 23 giorni”. E che vuoi fare?
Speriamo che poi accada come indicato sul sito internet del Ministero dell’Interno: “Il cittadino riceverà la CIE all’indirizzo indicato entro 6 giorni lavorativi dalla richiesta. Una persona delegata potrà provvedere al ritiro del documento, purché le sue generalità siano state fornite all’operatore comunale al momento della richiesta”. Otto febbraio più sei giorni: 14 febbraio. Ah no, 15 perché il 14 è San Valentino e a Terni si fa festa.