Ieri pomeriggio si è svolta una seduta aperta del consiglio comunale dedicata alla situazione dell’inquinamentico elettromagnetico a Miranda. Vi hanno partecipato il comitato dei cittadini, la Pro Loco, i gestori degli impianti, l’Arpa, l’Asl.
In apertura della seduta, l’assessore all’ambiente, Emilio Giacchetti, ha letto una relazione sulla attuale situazione degli impianti di Miranda.
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Le prime criticità riguardo il mancato rispetto del limiti 6 V/m del campo elettrico presso alcune abitazioni sono state rilevate da Arpa Umbria nel 2002 – ha detto Giacchetti – mentre la Vigilanza Edilizia del Comune nello stesso periodo aveva provveduto a svolgere un censimento delle (13) postazioni (e delle emittenti) presenti in loco. Ai tempi fu tentata un via di dialogo con i gestori, anche in mancanza di una consolidata prassi normativa e giurisprudenziale.
Va sottolineato – ha affermato ancora Giacchetti – che con il boom delle emittenti private nell’area compresa tra il paese di Miranda e la vetta furono realizzate numerose postazioni di piccole dimensioni ma molto vicine al centro abitato. Alcuni tralicci erano stati realizzati addirittura a ridosso delle mura civiche in corrispondenza dell’attuale edificio che ospita il bar ed il ristorante.
Stante il periodico monitoraggio da parte di Arpa Umbria, che non è mai venuto meno, a fine 2009 è stata rilevato un ulteriore superamento dei limiti a seguito del quale è stata emanata nel 2010 un’ordinanza sindacale di riduzione a conformità nei confronti di 28 emittenti, (sebbene non esista ancora oggi una procedura chiara e codificata per il risanamento dei siti radiotelevisivi). Non è irrilevante sottolineare – ha precisato l’assessore – che la maggior parte di queste emittenti risultavano istallate nei tralicci di piccole dimensioni presenti nel bosco alle pendici della vetta, talune anche a poca distanza dalle abitazioni presenti nell’area.
Nonostante i 7 ricorsi al TAR pervenuti, con cui alcuni gestori hanno tentato di opporsi all’imposta riduzione di potenza degli impianti, il continuo monitoraggio da parte dell’ARPA e la fermezza dimostrata dagli uffici preposti del Comune, hanno spinto oltre 20 emittenti a trasferire i loro impianti dalle piccole postazioni nel bosco a quelle in sommità del monte.
Le grandi strutture presenti in vetta, tralicci ben visibili dalla città, sono sostanzialmente 3.
La delocalizzazione tra il 2011 e il 2013 su queste strutture ha consentito l’allontanamento dall’abitato di Miranda della maggior parte degli impianti di radiodiffusione, riportando i valori di campo elettromagnetico al di sotto dei valori limite previsti dalla normativa vigente.
Dalle rilevazioni in continuo dell’Arpa svolte in più di una postazione, anche su richiesta e indicazione dei residenti, emerge infatti ormai da mesi una situazione stabile, con valori di campo in media pari a 3 V/m.
Di fatto quindi gli impianti radiotelevisivi esistenti a Miranda, che peraltro, si ricorda, quali impianti di telecomunicazioni sono riconosciuti per legge di pubblica utilità, sono oggi pienamente legittimati a restarvi.
Tuttavia – ha affermato Giacchetti – al fine di impedire un possibile ritorno all’utilizzo dei piccoli tralicci sparsi nel bosco, nonché di prevedere un possibile sito alternativo a quello di Miranda, nel 2012 l’Amministrazione comunale ha intrapreso un percorso che ha portato ad individuare e perimetrare 4 siti per l’installazione degli impianti per radio e tv . Questo in quanto la Regione ha trasferito ai comuni il compito, definito dalla legge quadro, di individuare i siti di installazione degli impianti radioelettrici, attenendosi ai principi di tutela della salute pubblica ed alla compatibilità paesaggistica ed ambientale.
Tra i siti perimetrali vi è la vetta di Miranda, per la sola parte sommitale, ovvero quella che comprende i 3 tralicci di grandi dimensioni.
Altro sito individuato è quello denominato Rocchetta (vetta), ovvero la sommità del colle Rocca Sant’Angelo, in vocabolo La Rocchetta. Entrambi questi siti sono stati scelti in virtù della loro attuale presenza nei Piani Nazionali di assegnazione delle frequenze sia per radiodiffusione sonora in tecnica digitale che per quella televisiva in tecnica digitale approvati dall’AGCOM (Autorità di Garanzia per le Telecomunicazioni).
Stante la situazione, sensibili comunque alle istanze dei cittadini di Miranda, sono state ipotizzate ulteriori azioni utili ad una futura delocalizzazione degli impianti in altro luogo.
Consci che Miranda è naturale luogo di massima visibilità della conca ternana, non a caso quindi scelto storicamente come sito di installazione degli impianti radiotelevisivi, l’area di Monte Sant’Angelo (Rocchetta) è stato comunque valutato come valida alternativa, sia per la sua vicinanza, sia per la sua presenza tra i siti dei piani nazionali per le radiofrequenze, sia per l’assenza di abitazioni nelle vicinanze, che per la sua disponibilità nel patrimonio comunale.
Questo ultimo fatto ha permesso al Consiglio Comunale di ipotizzare forme di incentivazione nei confronti dei gestori quali la concessione di spazi a canoni agevolati.
Ad oggi però – ha concluso l’assessore Giacchetti – nei contatti informali avuti con alcune emittenti, è stato evidenziato come elemento ostativo alla delocalizzazione una differente copertura del segnale, che renderebbe non equivalente a Miranda e quindi poco appetibile la postazione di Rocchetta.”
Si è , quindi, sviluppato un dibattito con interventi di tutti i gruppi, in particolare, Francesco Ferranti (Forza Italia) ha annunciato un atto d’indirizzo con il quale si chiede “di estendere le indagini sull’elettrosmog all’intera città e alla Giunta e al sindaco di superare la fase delle parole e di venire a riferire entro il 2016 su cosa concretamente l’amministrazione intenderà fare di qui alla fine della consiliatura anche nell’interlocuzione con i soggetti interessati”.
L’atto è stato poi ritirato giacché il sindaco Di Girolamo ha preso l’impegno “di riferire entro la fine dell’anno sull’avanzamento degli approfondimenti”.