Antonio De Marco, il 21enne di Casarano accusato dell’omicidio dell’arbitro Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, ha confessato: “sì, sono stato io” , ha detto agli inquirenti questa mattina.
Secondo i PM ha agito “con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di pietà verso il prossimo” , nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate dalle vittime “l’indagato proseguiva nella meticolosa azione programmata inseguendole per casa, raggiungendole all’esterno, senza mai fermarsi. La condotta criminosa, estrinsecatasi nell’inflizione di un notevole numero di colpi inferti anche in parti non vitali (il volto di De Santis) e quindi non necessari per la consumazione del reato, appare sintomatico di un’indole particolarmente violenta, insensibile a ogni richiamo umanitario”.
Nell’ordinanza di fermo si legge ancora che nei foglietti persi dall’assassino “è descritto con inquietante meticolosità il cronoprogramma dei lavori (pulizia…acqua bollente… candeggina …. soda) . La premeditazione del delitto risulta dai numerosi oggetti rinvenuti sul luogo del delitto”.
“L’azione delittuosa – aggiungono i PM – è stata perpetrata per mero compiacimento sadico nel provocare con le predette modalità la morte della giovane coppia”.
E’ emerso dalle indagini anche che il killer aveva un duplicato delle chiavi di casa (del resto vi aveva abitato fino allo scorso agosto e aveva chiesto a De Santis di poterci tornare a vivere) ha sorpreso le vittime che stavano cenando, ha colpito per primo l’arbitro De Santis e po ha infierito sulla fidanzata Eleonora che molti vicini di casa hanno sentito urlare disperatamente. De Santis, stremato, ha cercato di chiedere aiuto sulle scale del palazzo ma è stato raggiunto e finito a coltellate.
Lo stesso De Marco confessando il duplice omicidio ha detto:”lo so ho fatto una cavolata, so di aver sbagliato, li ho uccisi perché erano troppo felici e per questo mi è montata la rabbia”. Gli stessi inquirenti confermano che , al momento, non emergerebbe un vero e proprio movente. In un post su facebook, 3 giorni prima di aver chiesto a De Santis di poter tornare ad abitare nella sua casa, De Marco ha scritto: “è un piatto da servire freddo ..la vendetta non risolve il problema ma per pochi istanti ti senti soddisfatto”.
A Casarano, dove De Marco abita insieme ai suoi genitori, viene descritto dai vicini di casa come “un bravo ragazzo, tanto educato,magari introverso , con pochi amici però sempre ducato”. La famiglia anche “brave persone, riservate, sempre disposte ad aiutare gli altri”.
Sabato sera, giorno in cui si sono svolti i funerali delle due vittime, Antonio De Marco ha partecipato a una festa di compleanno di una sua collega tirocinante presso la scuola infermieri dell’ospedale di Lecce. In alcune foto appare sorridente e tranquillo , a tavola, insieme ai suoi amici.