“Brutte notizie dalla Commissione bilancio di Montecitorio. Nella tagliola imposta dal Governo alla maggioranza giallo-verde è finito anche il mio emendamento sulla delicata situazione ambientale di alcune aree che fanno produzioni strategiche per il Paese. L’emendamento prevedeva il riconoscimento da parte dello Stato di aree ambientalmente complesse e si prevedeva uno stanziamento di 80 milioni di euro l’anno per tre anni per sviluppare misure aggiuntive e dedicate al miglioramento della qualità dell’aria. Questo partendo dal riconoscere le produzioni industriali presenti in queste aree come strategiche per la competitività stessa dell’Italia”.
LO comunica l’onorevole Raffaele Nevi (Forza Italia).
“Ci sarebbero rientrate sicuramente importanti Città industriali come Torino, Brescia, Terni e Trieste – aggiunge l’onorevole Nevi. Tutto ciò poi si inseriva perfettamente nella necessità per il nostro Paese di dare una prima risposta alla procedura di infrazione che l’Europa ha aperto nei confronti dell’Italia proprio perché non ha messo in campo misure strutturali per innalzare la qualità dell’aria nelle Città, specie quelle dove ci sono importanti insediamenti produttivi. Solo il collega On. Caparvi della Lega ha mostrato interesse alla nostra proposta e ha provato a sensibilizzare il governo ma evidentemente non c’è stata la giusta attenzione soprattutto da parte del movimento 5 stelle che sa solo proporre di bloccare lo sviluppo e chiudere impianti industriali invece di provare a far convivere le cose in modo serio.Comunque io non intendo mollare questa sacrosanta battaglia per migliorare le condizioni di vita di milioni di cittadini italiani che hanno diritto a respirare aria pulita come tutti gli altri e per consentire alle attività produttive di produrre quelle materie prime come acciaio e energia elettrica che sono fondamentali senza che nasca un forte sentimento antindustriale. A tal proposito – conclude il parlamentare di Forza Italia – annuncio che a breve ripresenterò un organico DDL e chiederò alla capogruppo Gelmini, che ha avuto la sensibilità di essere cofirmataria di questo emendamento, di portarlo avanti come una priorità di Forza Italia”.
Sulla vicenda interviene con una propria nota anche Fratelli d’Italia.
“La bocciatura della proposta di riconoscimento dell’area ambientale complessa che avrebbe dovuto riguardare il territorio della conca ternana con evidente interconnessione anche dell’area narnese, è la logica conclusione di un percorso nato male e finito inevitabilmente peggio – scrive Eleonora Pace portavoce provinciale di Fratelli d’Italia.
Al netto dei giudizi critici sulla sensibilità di questo governo nazionale nel valutare le cose che più da vicino ci riguardano – è scritto nella nota – non può sfuggire ad alcuno come la indeterminatezza, la vacuità e per certi versi la superficialità di quanto finora messo in campo su questo argomento dalle istituzioni locali non potesse che avere un esito scontato.
Infatti al di là di convegni, dibattiti e bandierine messe qua e là non è esistita e non esiste nessun tipo di progettualità che abbia accompagnato la definizione di uno strumento che, già è incerto nella sua identificazione a livello nazionale e che lo è ancora di più nella formulazione progettuale delle proposta fatte dai livelli locali al governo.
Come denunciammo a suo tempo -ricorda l’esponente di Fdi- l’iniziativa che prese le mosse su input della Regione con la convocazione del cosiddetto “tavolo”, si muoveva in una terra di mezzo tra auspici, speranze e buone intenzioni.
Tra “Area di Crisi” rimasta finora una sorta di scatola vuota e “Area Ambientale” di cui non c’è più neppure la scatola , l’unica cosa complessa che rimane sono i problemi irrisolti per cittadini e territorio senza che si sia veramente fatto alcun passo in avanti verso quel risanamento ambientale-conclude Eleonora Pace- che è sintesi perfetta di fondamentali diritti dei cittadini come il diritto alla salute ,nonché opportunità per le imprese e capacità per un territorio di guardare verso un futuro di sviluppo compatibile”.