I primi colpi erano stati messi a segno nel “cicolano” nell’estate del 2019, quando alcuni soggetti gravitanti nel Comune di Aprilia si erano introdotti nelle sedi di alcune aziende operanti nel settore edile asportando mezzi e attrezzature di ingente valore come muletti, carrelli elevatori, macchine operatrici e camion. I furti avevano fruttato ai malviventi, dileguatisi senza lasciare tracce, un bottino stimato in circa 100.000 euro.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cittaducale, avviata da subito una complessa indagine, avevano messo a confronto i colpi messi a segno nel Reatino con una serie di numerosi analoghi furti perpetrati tra Marche e Lazio, delineando l’esistenza di una vera e propria squadra organizzata che, attraverso un collaudato modus operandi, gli aveva consentito di raccogliere cifre importanti comprese tra i 50.000 e i 150.000 euro.
Da queste prime ipotesi era seguito un laborioso lavoro di analisi che, unito ad attività tecnica, aveva permesso in pochi mesi di individuare e arrestare nell’estate del 2020, ben 6 componenti della squadra, tutti di origine romena e pregiudicati per reati contro il patrimonio che, dividendosi scrupolosamente i compiti e senza lasciare tracce, avevano colpito ben 14 volte. Durante le operazioni erano stati recuperati 6 autocarri, successivamente restituiti ai legittimi proprietari, per un valore di circa 400.000 euro.
A finire in manette questa volta è stato il settimo ed ultimo componente della banda, P.R. di 57 anni, anche lui romeno che, resosi irreperibile, era riuscito a sottrarsi all’arresto rifugiandosi tra le Dolomiti. A distanza di un anno i Carabinieri della Stazione di Bronzolo (BZ) lo hanno individuato, fermato in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Rieti e sottoposto agli arresti domiciliari. Sulla base delle fonti di prova raccolte dall’Arma Civitese dovrà ora anche lui rispondere del reato di furto aggravato in concorso.