Massime onorificenze cinesi, nell’ambito delle arti marziali per il ternano Eduardo Tobia.
Non tutti sanno che sietro al mondo delle arti marziali, oltre ai calci volanti, i pugni letali e le cinture colorate esiste un’affascinante tradizione fatta di rispetto per gli antenati, codici d’onore e antichi rituali
Eduardo Tobia, 32 anni, lo sa benissimo poiché da sempre è appassionato di cultura cinese, studia le arti marziali da quando aveva 13 anni. Si è laureato in Lingue e Civiltà Orientali, parla e insegna il cinese al Liceo Linguistico di Terni e dirige una scuola di arti marziali e ginnastiche cinesi, la Longmen Scuola Wushu. La sua passione per l’arte marziale lo ha portato, dal 2006, a recarsi ogni anno, anche più volte l’anno in Cina, la culla delle arti marziali, dove ha studiato e si è allenato con i suoi maestri, approfondendo non solo gli aspetti tecnici, ma ricercando anche la storia, la filosofia e le tradizioni che l’antico mondo del Kung Fu tradizionale conserva al suo interno.
Il 20 ottobre, dopo i molti anni di studio e di ricerca nel Tanglang Quan, uno stile di Kung Fu tradizionale nato nel XVII secolo e annoverato dal 2008 all’interno del “Patrimonio Culturale Immateriale della Nazione Cinese”, Eduardo Tobia ha ottenuto il più alto riconoscimento cui si possa aspirare all’interno del mondo del Kung Fu tradizionale: diventare discepolo interno di un Gran Maestro cinese ed entrare nella genealogia ufficiale del proprio stile come discendente diretto di questa antica arte.
Fatto più unico che raro dal momento che l’autorità cinese che lo ha nominato, il Gran Maestro Lin Dongzhu, riconosciuto dal Consiglio di Stato Cinese come uno degli ultimi depositari viventi di questa arte secolare, custodisce gelosamente da oltre 50 anni lo stile che si tramanda nella sua famiglia e difficilmente concede un’onorificenza simile, soprattutto ad un occidentale.
La cerimonia si è svolta nella più solenne liturgia marziale, rigorosamente in cinese antico, con incensi, cerimonia del tè e lettura delle regole nei manoscritti del fondatore dello stile.
Baishi viene chiamata in cinese, letteralmente “Onorare il Maestro”, ed è una cerimonia in cui si sancisce l’instaurazione della relazione discepolo-maestro e si ufficializza l’ingresso del discepolo stesso nell’albero genealogico dello stile.
Entrare nel lignaggio ufficiale equivale ad essere riconosciuto formalmente come membro della famiglia del Maestro e prosecutore autorizzato della sua arte.
Per questo soltanto a pochissimi allievi fidati, cinesi compresi, è concesso di “entrare nella stanza del Maestro”, come si dice poeticamente in cinese, ed apprendere tutti i segreti dell’arte.
Al termine della cerimonia il Gran Maestro Lin Dongzhu, in segno di riconoscenza e stima, ha donato al neo discepolo italiano gli antichi manuali cinesi, scritti a mano dal fondatore dello stile, per il proseguimento della tradizione e lo sviluppo dell’arte marziale in Occidente.