Ast sottolinea ancora una volta le grandi difficoltà in cui continua a stare sul mercato a causa dell’esorbitante costo dell’energia.
Lo fa con una maxi affissione in azienda per illustrare i fattori discriminanti che la portano a pagare una bolletta energetica tre volte più salata rispetto ai competitor europei.
Ast comunica poi la data per la mostra “La Grande Opera” che, attraverso un percorso espositivo costituito da scritti, fotografie e contenuti multimediali, racconterà una delle più importanti realizzazioni idrauliche della storia. Al via dal 4 ottobre al PalaSI.
LA NOTA DI AST-ARVEDI
Il tema dell’energia è una delle questioni più dibattute tra le aziende italiane e lo è in particolare per Arvedi AST, sito produttivo altamente energivoro che vede compromessa la propria competitività sul mercato a causa di un costo energetico due/tre volte superiore rispetto a quello di altri competitor europei.
Per condividere con tutti i lavoratori un fattore discriminante e distorsivo della concorrenza, ragione per cui l’Azienda si batte sui tavoli istituzionali, nazionali ed europei, con il supporto di Regione Umbria, per ottenere un equo costo dell’energia, questa mattina è stato posizionato in AST un cartellone che dettaglia il grave disagio che gli elevati costi energetici stanno causando alla competitività dell’Azienda. La maxi affissione, che ricopre uno degli edifici affacciati sul principale piazzale interno del sito di Viale Brin, da un lato ripercorre la storia dell’esproprio del ramo d’azienda elettrico della Terni e del mancato indennizzo per cui negli anni numerose istituzioni, a livello nazionale e locale, hanno assunto l’impegno di addivenire ad una soluzione compensativa per Terni e per Acciai Speciali Terni S.p.A., senza però giungere – sino ad oggi – ad una soluzione condivisa e definitiva; dall’altro mette in evidenza i “numeri” della sperequazione in termini di costi che AST deve subire rispetto agli altri suoi concorrenti europei, evidenziando come in qualche caso il costo della bolletta energetica sia quasi triplicato. Eppure una soluzione ci sarebbe, se si consentisse finalmente ad Acciai Speciali Terni S.p.A., semplicemente ripristinando le condizioni originali di autoproduzione con il collegamento diretto esistente con la centrale ENEL di Galleto, l’approvvigionamento di energia elettrica per i suoi fabbisogni a costi comparabili a quelli di analoghe forniture nei Paesi europei e in linea con le società auto-produttrici di energia elettrica. AST vedrebbe in questo modo ristabilite le condizioni che hanno permesso la nascita di un sito produttivo capace di superare i più gravi periodi di crisi. Eloquente in proposito il titolo che accompagna l’affissione: “Abbiamo il diritto morale di avere le nostre centrali o di essere pagati da chi le ha espropriate”.
Un tema che verrà condiviso a breve anche con il territorio: c’è infatti la data per la mostra “La Grande Opera” che accenderà i riflettori su una delle più importanti realizzazioni idrauliche della storia, testimonianza del grande contributo dato dalle acciaierie ternane allo sviluppo energetico del paese: il sistema di condotte, turbine per l’adduzione delle acque dal Velino e la conseguente trasformazione della potenza della Cascata delle Marmore, in energia. L’esposizione si svolgerà nei centralissimi spazi del PalaSI, in piazza della Repubblica a Terni a partire da venerdi 4 ottobre. Si articolerà in un percorso immersivo dedicato alle acque e al polo siderurgico di Terni, con pannelli esplicativi sull’intero sistema idroelettrico realizzato nel corso degli anni dalle Acciaierie, focus sulla storia dell’industrializzazione a Terni, dalle origini al gruppo Arvedi con spazi dedicati ai siti presenti nell’area di Marmore – Campacci ed una sezione didattica pensata per le scuole con la storia della produzione dell’acciaio a Terni e le necessarie infrastrutture per produrlo.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 23 ottobre.
La mostra sintetizzerà gli elementi portanti del territorio: le acque con la magnificenza della Cascata delle Marmore; l’operosità, rappresentata dall’acciaio e dall’energia e la bellezza naturalistica delle gole della Valnerina. Un sistema avveniristico che già all’epoca poteva vantarsi di essere definito “sostenibile”. Un’opera che porta la “firma” del grande polo siderurgico ternano, parte di un prezioso sistema di impianti idroelettrici che oggi avrebbe potuto fare la differenza in termini di competitività per AST e per il territorio in generale. Risorse che purtroppo si sono dissolte nelle varie nazionalizzazioni che hanno portato alla nascita dell’ente nazionale per l’energia elettrica. In occasione del 140 esimo della fondazione delle acciaierie sarà un tema che verrà spiegato alla città.