Quando gli hanno proposto ufficiosamente di fare anche un terzo festival Baglioni non ha detto no, anzi, ha lasciato intendere che si poteva fare. “Ci sarebbero tante cose da fare – ha affermato.” Dopo, è successo quello che è successo, con le polemiche che sono seguite alla vittoria di Mamhood. Alla giuria, personalmente scelta dal direttore artistico che, insieme agli odiati giornalisti, ha ribaltato, di fatto, l’esito del televoto, nonostante avesse un peso per il 20% contro il 30% del giudizio dei giornalisti e il 50% del televoto. Da casa, la vittoria è stata assegnata in modo schiacciante a Ultimo che ha ottenuto il 48,80% dei voti contro il 30,36% de Il Volo e il 20,95% di Mamhood.
In proposito Baglioni ha affermato: “Se il Festival vuole essere una manifestazione popolare, penso che la classifica possa essere decisa solo dal televoto”. E su Sanremo 2020, dice: “Ho tanto bisogno di ombra, me ne tornerò nell’ombra per riaccendere i riflettori quando tornerò al mio percorso individuale. Il lavoro da fare ci sarebbe, e mi piacerebbe persino farlo. Ma non ne ho veramente la minima idea su cosa farò: certe volte il troppo stroppia, anche se è bello”.
Non si può dire che non abbia dato una “svecchiata” al festival portando sul palco dell’Ariston lo specchio di quello che è la musica italiana oggi. Può piacere o non piacere ma i dischi di platino li vincono i rapper che dominano tutte le classifiche. Se il Festival vuole rappresentare la musica italiana di oggi non può prescindere da certi dati. Se vuole essere altra cosa, un semplice spettacolo televisivo, ed è legittimo farlo, si possono percorrere altre strade.
Così come il verdetto finale: può piacere o non piacere, ovviamente, si può criticare (ci mancherebbe altro) ma gli interessati dovrebbero evitare di accendere i fuochi. La scompostezza di Ultimo è da stigmatizzare. Lui, a Sanremo, ha vinto lo scorso anno (fra le nuove proposte) e non risulta si sia lamentato. Fino a febbraio dello scorso anno non se lo filava nessuno, ora è in classifica da 55 settimane. Tanto male non gli è andata. Doveva accettare il verdetto, così come Loredana Bertè (che io avrei fatto vincere) che non è mai stata nelle prime tre posizioni con il televoto. E’ stata osannata dal pubblico dell’Ariston ma, ovviamente, non basta per vincere un festival. Il fatto che sia lei che Ultimo abbiano disertato la parata di Domenica In, contestando il risultato, non depone a loro favore. Allora lo avrebbero dovuto fare anche tutti gli altri che non hanno vinto. Il pezzo di Paola Turci è bellissimo, come quello di Ghemon. Andranno fortissimo quelli di Federica Carta e Shade, di Irama, di Achille Lauro. E i popolarissimi de Il Volo, allora, che avrebbero dovuto dire? Da loor c’è stato uno sgarbo anche nei confronti dei colleghi. La Bertè, poi, dopo anni di follie pure dovrebbe solo ringraziare.
Quanto all’Auditel, Sanremo si conferma una macchina da guerra invincibile. Rispetto a un anno fa c’è stato un calo di 1,5 milioni di spettatori ma in share il calo è stato minimo, appena l’1,3% in meno.
L’AUDITEL DI SABATO
La media della lunghissima serata finale del Festival di Sanremo (Rai1) è stata di 10.622.000 spettatori con il 56,50% di share.
In particolare: la prima parte, in onda dalle 21.26 alle 23.51, ha avuto 12 milioni 129 mila spettatori e uno share del 53.12%; la seconda parte – dalle 23.54 alle 1.34 – è stata seguita da 8 milioni 394 mila telespettatori con il 65.20% di share.
Il picco di ascolto in termini di spettatori è stato registrato alle 22.10 con 13 milioni 311 mila quando Claudio Bisio e Virginia Raffaele stavano annunciando Loredana Bertè, quello di share alle 1.26 con il 73.70%, all’annuncio di Claudio Bisio de Il Volo come terzi classificati.
Record di ascolto per l’ultima serata del “Dopofestival” che è stato visto da 3.305.000 spettatori , con uno share del 51%.
Nella serata di sabato hanno superato il milione di spettatori il film di Canale5, “Come è bello far l’amore” che è stato visto da 1.377.000 spettatori (share 5,77%) e l’episodio di “N.C.I.S. Los Angeles”, Rai2, che è stato visto da 1.052.000 spettatori (share 4,20%).
Record negativo per Rete4 con il film “L’esorciccio” visto appena da 388.000 spettatori (share 1,63%)
GLI ALTRI
Il film di animazione “Kubo e la spada magica” , Italia1, è stato visto da 821.000 spettatori (share 3,39%)
Il film, “Il patriota”, Rai3, è stato visto da 743.000 spettatori (share 3,07%)
Il primo episodio di “Little murders by Agatha Christie”, La7, è stato visto da 424.000 spettatori (share 1,75%).
Insignificanti gli ascolti del resto della programmazione.