Un lunedì Tv da rimarcare con il rosso, quello del 29 agosto. La Rai, infatti, ha regalato una serata di grande televisione con un docu-film e con una inchiesta molto approfondita che hanno ricordato il sacrificio di due italiani: Libero Grassi e Giulio Regeni che non avevano niente in comune se non la passione civile e l’idea incrollabile nella libertà.
RAI1 ha voluto celebrare Libero Grassi nel giorno del suo omicidio che avvenne alle 7,36 del 29 agosto 1991, in via Alfieri, a Palermo. Grassi si era opposto alla mafia; per la protezione della sua azienda non volle pagare alcun “pizzo” e con questo firmò la sua condanna a morte. Divenuta inderogabile dopo le sue partecipazioni a “Samarcanda”, la trasmissione di un giovane Michel Santoro. Grassi diventa improvvisamente popolare e la mafia non può permettersi che altri seguano il suo esempio. E’ lo stesso Libero Grassi che pochi mesi aveva scritto una lettera al “caro estortore”, pubblicata sul “Giornale di Sicilia”.
Grassi rifiuta la scorta per sè mentre accetta che la sua azienda sia “sorvegliata” dalla polizia. Quello che non aveva messo in conto era l’isolamento al quale lo avrebbe costretto la città di Palermo. Che si volta dall’altra parte, che non si riconosce nelle sue parole e nei suoi comportamenti . Che lo lascia solo e lo fa diventare un bersaglio da colpire. 13 anni dopo la sua morte, nel 2004, un gruppo di ragazzi decide di dar vita al comitato “Addio pizzo” e tappezza la città di manifesti:”un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”; è il riscatto di Palermo, è il giusto riconoscimento per un uomo che ha pagato con la vita la sua idea di libertà. Un docu-film bellissimo che alterna immagini d’epoca, testimonianze, interviste, anche la famosa storica staffetta fra Michele Santoro e Maurizio Costanzo in una serata dedicata alla memoria dell’imprenditore ucciso e la ricostruzione cinematografica.
E su Rai3 Riccardo Iacona con “Presa Diretta” cercava di fare luce sulla terribile fine di Giulio Regeni. Ricercatore italiano, da 11 anni in Gran Bretagna, in Egitto per un dottorato. Torturato e ucciso dai servizi segreti militari egiziani. Che volevano che confessasse ciò che Regeni non poteva dire, non essendo una spia ma un semplice ricercatore. Nonostante fosse un cittadino italiano, nonostante gli ottimi rapporti istituzionali fra i due paesi, nonostante solo qualche mese prima , in una intervista ad Al Jazeera , Matteo Renzi, avesse tessuto le lodi dello statista Al Sisi, nonostante tutto questo i militari dello stesso Al Sisi hanno torturato fino alla morte Giulio Regeni. In quello che si configura e che è, come è stato detto in trasmissione, un “delitto di Stato”. E da mesi l’Egitto si rifiuta di collaborare con le autorità italiane al fine di ricercare la verità sulla morte di Giulio Regeni. Anche Giulio Regeni ha pagato con la vita la sua idea di libertà in un Paese dove le libertà sono soffocate e dove i casi Regeni sono circa 1.500 l’anno fra persone fatte sparire e persone uccise (tanti giovani), sotto tortura. VERITA’ PER GIULIO REGENI, dunque, sperando che non prevalga la ragion di Stato. Il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, pur avendo nominato un nuovo ambasciatore al Cairo, Giampaolo Cantini, ancora non lo ha mandato sul posto. L’Italia non si può permettere che un suo cittadino possa essere torturato e brutalmente ucciso da militari di un altro Stato, anche se questo Stato è un fondamentale partner commerciale.
“Io sono Libero”, ha vinto la serata con 2.683.000 spettatori (share 13,57%). “PRESA DIRETTA” è stata vista da 1.031.000 spettatori (share 5,36%).
GLI ALTRI
Film, “Strangerland” , Canale5: 1.964.000 spettatori (share 10,91%)
Film, “G.I. Joe – La vendetta” , Rai2: 1.399.000 spettatori (share 6,95%)
Serie Tv, “Chicago Fire” , Italia1: 1.305.000 spettatori .. A seguire “Chicago PD” è stato visto da 1.317.000 spettatori
Film, “Faccio un salto All’Avana” , Rete4: 1.054.000 spettatori
Film, “Inside Out” , Sky Cinema1HD: 605.000 spettatori
Film, “Le colline blu”, Rai Movie: 568.000 spettatori
Avventura, “Atlantide” , La7: 529.000 spettatori