“Le Segreterie Territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, rispetto alla complessità e all’importanza dell’indagine in corso all’Ast, ritengono basilare il percorso di acquisizione delle giuste e corrette informazioni al fine di poter tutelare i lavoratori del Gruppo Ast e dell’indotto, che quotidianamente svolgono con diligenza responsabilità e soprattutto onestà il proprio lavoro.”
Con un comunicato congiunto le organizzazioni sindacali prendono posizione sull’inchiesta “Acciaio Sporco” che ha portato all’arresto, fra gli altri, di 4 dipendenti AST.
“Come Segreterie Territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl esplicitiamo una ferma condanna dei fatti in questi giorni venuti alla luce in Ast.
Come Segreterie Territoriali esprimiamo, come già fatto in precedenza per casi analoghi, il nostro ringraziamento e la più sentita fiducia ai magistrati ternani e agli inquirenti, convinti che ogni azione rivolta al ripristino della legalità rappresenti un sicuro contributo all’impegno quotidiano per consolidare la leadership di Ast nel settore degli acciai speciali.”
“Le stesse Segreterie Territoriali – prosegue la nota – ricordano che dall’inizio della crisi ad oggi, a fronte delle difficoltà di bilancio ed economiche hanno ripetutamente chiesto maggiore attenzione rispetto alle politiche di approvvigionamento e di gestione delle materie prime, nonché sulla natura di alcuni appalti. Nel periodo più alto della vertenza suddette sollecitazioni sono state portate avanti nelle discussioni sia in sede di Prefettura che Ministeriale.
Tutto ciò rafforza la necessità, come sostenuto ormai da tempo, di arrivare ad una sottoscrizione di un Protocollo in grado di garantire attraverso una cornice di regole definite maggiore trasparenza, efficienza ed efficacia degli appalti al fine di raggiungere gli obiettivi strategici per la competitività produttiva e qualitativa del sito.
Tenuto conto di tutto ciò come Segreterie Territoriali – conclude la nota – annunciamo che alla chiusura dell’indagine valuteremo la possibilità di costituirci parte civile al fine di tutelare gli interessi di tutti i lavoratori diretti e indiretti che operano all’interno del sito e che hanno investito sul proprio futuro contribuendo al risanamento dell’azienda attraverso sostanziali sacrifici.”