“Voglio sottolineare che stiamo adottando una strategia che ha come obiettivo un rinnovamento costante, giorno dopo giorno, con coerenza e perseveranza. Questo è necessario anche perché avevamo bisogno di raggiungere nuovi obiettivi in un momento in cui il contesto dei mercati nazionali e internazionali in cui operiamo è connotato da elevata instabilità e da una sempre maggiore competizione a livello globale.”
Lo ha detto l’amministratore delegato di AST, Massimiliano Burelli, parlando al termine del rito pasquale celebrato in fabbrica da Mons. Giuseppe Piemontese.
“Come tutti ormai sapete – ha aggiunto Burelli – il principale elemento di destabilizzazione è costituito dai dazi americani sugli acciai che, a partire dalla seconda metà del 2018, hanno determinato una marcata e sempre più crescente aggressività dei competitor asiatici sul mercato europeo, sia in termini di volumi destinati al nostro continente che sui prezzi. In particolare, abbiamo un nuovo nemico alle porte che al momento è ancora fuori dalle misure di salvaguardia adottate dall’Unione Europea: l’Indonesia. Le importazioni da questo Paese risultano aumentate in modo esponenziale rispetto al periodo precedente.
Questa condizione di mercato si riflette inevitabilmente sulla nostra produzione, in termini di riduzione di volumi e prezzi: da maggio dell’anno scorso i prezzi sono cominciati a calare, ma i volumi hanno mantenuto. Da settembre invece anche i volumi si sono ridotti e tra febbraio e marzo abbiamo raggiunto il picco negativo per quanto riguarda la nostra profittabilità. Ad oggi questo significa che, nonostante le tonnellate in termini di produzione ci siano, così come l’aspettativa di crescita nei prossimi mesi, la condizione dei prezzi rende difficile avere un risultato economico che sia sostenibile. È una condizione che ovviamente non vale solo per noi, ma anche per i nostri concorrenti: tutti hanno un trend in diminuzione. Ciò non toglie che il nostro obiettivo sia cercare di trovare la strada per arrivare a invertire il trend. In un panorama così complicato, è per noi fondamentale puntare al meglio in termini di produttività, efficienza e qualità, rimanere competitivi e non perdere di vista la ricerca costante dell’eccellenza, ma è anche necessario attuare alcune misure mirate al contenimento dei costi.
Tutte le spese che riusciremo ad evitare, tutte le ottimizzazioni che riusciremo a mettere in piedi aiutano. Tutte le attività di miglioramento continuo sono assolutamente necessarie: lavorare sulla qualità interna ci offre il vantaggio di costo, il vantaggio di puntualità di consegna e il vantaggio di gestione delle giacenze.”
Burelli ha poi sottolineato come AST sia in prima linea “nel promuovere la logica e i principi dell’economia circolare. Per rimarcare ulteriormente questa volontà AST ha sviluppato progetti di riciclo dei materiali refrattari, di riqualifica della discarica del parco scorie di Villa Valle in area verde, un piano di riduzione delle emissioni “fuggitive” e un bando internazionale sul riciclo delle scorie siderurgiche che, come tutti sapete, abbiamo pochi giorni fa presentato a Roma a giornalisti e istituzioni. Un progetto che si distingue per l’impegno, i contenuti di innovazione e per l’ammontare degli investimenti dedicati. AST sarà la prima società in Italia a realizzare il trattamento e il riciclo dei residui generati dal processo di produzione dell’acciaio inox.
La scommessa di AST sulla gestione delle scorie – ha sostenuto Burelli – assume un particolare valore: un grande sito siderurgico compie un altro passo verso l’ambizioso obiettivo di “RIFIUTI ZERO”. “ZERO INCIDENTI” è anche il traguardo che abbiamo fissato per un altro dei valori guida di questo nostro cammino di miglioramento continuo: la sicurezza. Un obbiettivo che non possiamo mancare, per il rispetto che dobbiamo a noi stessi e alle nostre famiglie.
A questo fine, abbiamo avviato un’estesa campagna, denominata “LiHS – Leadership in Health & Safety” che prevede la formazione e il coinvolgimento di tutti i lavoratori sui comportamenti, individuali e dei gruppi di lavoro, che devono essere adottati per eliminare qualsiasi rischio di accadimento di infortuni. Si tratta di un’iniziativa che è stata avviata nel corso del 2018, coinvolgendo 372 responsabili e preposti AST ad ogni livello, delegati sindacali AST e responsabili di ditte appaltatrici e sta proseguendo nel 2019 con il coinvolgimento di tutto il personale dello stabilimento. Chiunque lavori in Acciaieria deve imparare a riconoscere le situazioni di pericolo e segnalare i rischi, con la consapevolezza che la somma di piccole distrazioni può portare a gravi conseguenze. Non bisogna mai abbassare la guardia, perché la sicurezza non è una scienza esatta e non c’è una correlazione diretta tra gli sforzi che vengono fatti e i risultati che vengono ottenuti.”
“AST – ha ribadito l’amministratore delegato – è fortemente impegnata a studiare e implementare progetti per l’ulteriore riduzione dell’impatto ambientale del sito siderurgico , di cui è un esempio il già citato progetto di recupero scorie e il nuovo impianto generatore di recupero a vapore (GVR) che presenteremo al pubblico martedì prossimo e che ha permesso all’Azienda di portare al 70% la quota di vapore prodotto senza l’utilizzo di combustibili fossili, evitando così l’immissione in atmosfera di grandi quantitativi di anidride carbonica. Per dare una dimensione del miglioramento apportato, le 30 mila tonnellate annue di CO2 non immesse, corrispondono ai consumi di 15 mila famiglie: dunque, è come se un terzo degli abitanti di Terni non utilizzasse più il gas naturale per soddisfare i propri fabbisogni energetici.”
“Ricordo – ha concluso l’ingegner Burelli – che il piano industriale prevede un investimento di 57 milioni di euro per il rinnovo degli impianti, per la sicurezza, ambiente, efficienza, ottimizzazione risorse, ricerca e sviluppo, polivalenza e flessibilità lavorativa richiesta dal mercato e dai clienti e per le quali individueremo appositi percorsi di crescita formativa. La produzione invece prevede 940 mila tonnellate di acciaio liquido e un incremento della produzione a freddo del 6% annuo. Insieme alle organizzazioni sindacali inoltre abbiamo convenuto la necessità di svolgere degli incontri, già calendarizzati, in sede locale per discutere questi punti presentati al Ministero.”