L’amministratore delegato di AST, Massimiliano Burelli, è stato ascoltato oggi pomeriggio dalla commissione attività produttive della Camera dei Deputati, presieduta dall’onorevole Barbara Saltamartini. L’audizione di Burelli ha fatto seguito a quella delle rappresentanze sindacali.
Burelli ha respinto l’accusa che gli è stata mossa che tra azienda e sindacati non ci sono interazioni.
“In realtà da ottobre – ha detto Burelli – ci sono stati tra il sottoscritto e i sindacati territoriali 5 incontri, 8 incontri con le risorse umane, con i capi dei reparti 15 e riunioni a tema ambiente, salute e sicurezza 20. Quindi c’è stata tanta interazione.”
Burelli ha respinto anche la critica sui mancati investimenti nel quadriennio 2014/2018. “L’azienda aveva accordato in sede ministeriale – ha precisato l’ad di AST – di investire 170 milioni di euro e ne ha investiti 192.”
Burelli ha poi sottolineato gli effetti positivi che ha avuto sull’azienda la ristrutturazione del 2014. Però, “nell’accordo del 2014 si era garantito come si sarebbero trovate le condizioni per il non aggravio dei costi in ambito energetico per l’acciaieria, in realtà nel quadriennio c’è stato un aggravio dei costi di 33 milioni di euro. Adesso devo dire che la regione che sta facendo tante cose per onorare gli impegni che erano stati presi.”
“Acciai speciali Terni – ha sottolineato Burelli – è l’unico produttore italiano di acciai laminati piani inossidabili, un asset di importanza strategica come strategico è diventato l’ambito materiali della Thyssen che sarà il core business dell’azienda. Infatti -ha specificato Burelli – con la vendita del settore ascensoristico si finanzierà materials di cui fa parte Ast. Questo vuol dire anche che i 6 mila esuberi annunciati riguarderanno l’Italia in maniera marginale. Grossi problemi sono altrove”
L’amministratore delegato ha ricordato poi come dopo aver chiuso 8 esercizi in perdita , tre esercizi sono stati positivi , “poi è arrivato Trump, con i dazi , ha fatto sì che buona parte del materiale asiatico che andava nel mercato americano si riversasse in Europa creando le condizioni per un abbassamento dei prezzi. Nonostante questo abbiamo chiuso l’ultimo esercizio in sostanziale pareggio, un risultato di cui siamo soddisfatti.”
AST soddisfatta anche in tema di sicurezza: “oggi noi possiamo vantare – ha detto Burelli – un indice di frequenza (di incidenti) che è pari a un settimo del livello della media della siderurgia nazionale, un numero incoraggiante che però vogliamo portare assolutamente a zero.”
In tema ambiente Burelli ha ribadito che lo stabilimento rientra in un SIN (Sito di Interesse Nazionale) che “ha un suolo, un sottosuolo e la falda inquinati per attività pregresse ma continuiamo a fare iniziative per migliorare il nostro footprint ambientale spendendo mediamente 25 milioni l’anno per la gestione dell’ambiente.” Entro la fine dell’anno – è stato ricordato – sarà operativo il progetto di recupero e vendita scorie.”
“L’azienda non è crisi strutturale – ha voluto ribadire Burelli – l’azienda è stata in grado di chiudere in pareggio di bilancio un annus orribilis, dal punto di vista commerciale e di mercato. Oggi la siderurgia soffre di di indubbia crisi. Ci sono acciaierie importanti in Italia che stanno lavorando una settimana ogni due mesi e in questo contesto di crisi noi abbiamo usufruito di 20 giornate di cassa integrazione, un qualcosa di ragionevole. Mediamente sono stati in cassa 130 dipendenti al giorno. Nell’anno fiscale nuovo, da ottobre ad oggi,abbiamo usufruito di 23 giorni di cassa integrazione ordinaria.”
Per quel che riguarda la produzione, infine, Burelli ha ricordato che il precedente anno fiscale si è chiuso con una produzione di 965 mila tonnellate di acciaio liquido (l’obiettivo era di 940 mila). L’obiettivo, in questo anno fiscale è raggiungere il milione di tonnellate, se le condizioni di mercato lo consentiranno. “Ad oggi ci sono le potenziali condizioni per raggiungere l’obbiettivo. Abbiamo prodotto di 550 mila tonnellate di laminato a freddo, abbiamo progetti di aumento di capacità di circa il 6%.”