“Il piano industriale presentato una settimana fa dal gruppo Arvedi per le acciaierie di Terni, recentemente acquisite, costituisce uno dei principali elementi di rilancio della siderurgia italiana che ha bisogno di essere accompagnato da un accordo di programma importante ed efficace che sostenga lo sviluppo del polo siderurgico ternano”.
Lo sostiene in una nota il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia.
“E’ rilevante – sottolinea Benaglia – non solo lo sforzo finanziario di 1 miliardo di investimenti che Arvedi metterà in campo nel sito, ma soprattutto la scelta, apprezzata dal sindacato, di potenziare le capacità produttive e di innovare con le migliori tecnologie la produzione, con effetti positivi sull’occupazione.
Ora serve accelerare il percorso per definire al MiSE, l’accordo di programma da tempo ipotizzato attorno a questa importante industria: l’adozione di sistemi di energie rinnovabili e dell’idrogeno, la sostenibilità ambientale delle produzioni e la modernizzazione delle infrastrutture, sono tutti elementi indispensabili per la competitività dell’AST di Terni. Aspetti che – aggiunge ancora il segretario della Fim-Cisl – devono essere messi al centro delle scelte di politica industriale del governo e degli enti locali.
Per questo sollecitiamo un rapido avvio dell’iter dell’accordo di programma in questione, decisivo per realizzare il salto di qualità che il sindacato ha da tempo chiesto sull’acciaieria e che ora è alla portata.
La vicenda di Terni – conclude Benaglia – ci fa toccare con mano come si può creare sviluppo industriale su un settore strategico come la siderurgia in Italia. Ora tocca al MiSE e alle istituzioni dimostrare insieme alle parti sociali che si può fare bene e presto buoni progetti di politica industriale a sostegno. E’ una occasione da non sprecare”.