Chiamato in causa da più parti, il sindaco di Terni Leonardo Latini ribadisce i motivi per cui Ast ha potuto riavviare la produzione. “In forza di norme nazionali – afferma il sindaco – un’eventuale sospensione delle attività di Ast – precisa ancora il sindaco – dopo il decreto del presidente Conte, compete solo ed esclusivamente al Prefetto, quale locale rappresentante del Governo, all’esito della verifica della sussistenza o meno dei presupposti stabiliti”.
Sono state chieste verifiche alla ASL sulle misure adottate dall’azienda per il contrasto dalla diffusione del virus covid-19.
L’INTERVENTO DI LEONARDO LATINI
“In una fase così drammatica per il nostro Paese e dunque anche per la nostra città non sono ammissibili equivoci e scaricabarile, in un verso e nell’altro.
Sono il sindaco di questa città e tutti i giorni sono qui a prendermi le mie responsabilità, ben consapevole del mio ruolo e delle prerogative istituzionali che al sindaco competono.
Leggo che giustamente mi si chiama in causa da più parti, a livello sindacale e politico, sulla vicenda della riapertura di Ast. Occorre perciò fare chiarezza.
Sulla questione, mi sono già espresso nella giornata di ieri e in precedenza quando l’azienda sospese le attività”.
“Le competenze sulle decisioni da prendere sono chiaramente indicate dalla normativa vigente e in particolare dal Dpcm del 22 marzo. Non serve ulteriore precisazione e commento giuridico per capire che la ripresa dell’attività è avvenuta in forza di norme nazionali e che un’eventuale sospensione delle attività di Ast, dopo il decreto del presidente Conte, compete solo ed esclusivamente al Prefetto, quale locale rappresentante del Governo, all’esito della verifica della sussistenza o meno dei presupposti stabiliti.
A ciò si aggiunga che ai sensi dell’art. 3, comma 2 del d.l. 25 marzo 2020, n. 19, i sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali.
Inoltre, come è noto a tutti coloro che hanno a che fare con la gestione degli enti locali, il sindaco può emanare ordinanze sulla salute pubblica solo ed unicamente sulla base di atti o comunicazioni delle Asl. Ed è per questo che, dopo le interlocuzioni dei giorni scorsi, per quanto di mia competenza, ho chiesto alla Asl di verificare il rispetto delle misure poste in atto dalla azienda per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, così come già in passato richiesto dalla Governatrice Tesei, e di relazionarmi sull’esito dei controlli.
Continue in questi giorni sono in ogni modo le mie interlocuzioni con la Regione, gli assessori competenti e con il Prefetto sulla vicenda; di ora in ora seguo costantemente quello che sta accadendo in azienda”.
“Questo è il contesto nel quale ci muoviamo e che ho reputato opportuno condividere.
Invito tutti alla massima concordia possibile, consapevole della fase difficilissima che stiamo attraversando e del fatto che la tutela delle persone e della loro salute debba sempre essere posta in primo piano”.