Forse il problema sta tutto nel fatto che alla fine di settembre si chiude l’anno finanziario di ThyssenKrupp. Con l’Ast che continua a restare tra color che son sospesi. Ciò per dire che nella multinazionale di Essen continua ad essere un po’ il cugino di campagna che arriva ospite in città, a casa dei parenti i quali se lo tengono ma si sa com’è l’ospite quando passano i giorni.
Perché continui ad essere “accettata” l’Ast ha bisogno di presentarsi il più in forma possibile e appare ovvio che, dopo i 90 milioni di utile esibiti lo scorso anno, l’esercizio 1. Ottobre 2018 – 30 settembre 2019 non sarà di quel tipo. Le cause sono note: i dazi, la congiuntura internazionale, lo stallo economico italiano e tedesco i due paesi che i Europa sono i maggiori consumatori di acciaio inossidabile (core business dell’Ast), l’arrembaggio indonesiano e più in generale dei Paesi dell’estremo oriente.