Approfittando della stagione estiva quando l’attenzione della pubblica opinione è più bassa, “la Presidente della Regione Donatella Tesei si appresta a procedere verso l’unificazione delle due aziende ospedaliere, una decisioni cruciale per il nosocomio ternano che lo porterà nel tempo ad un quasi certo ridimensionamento a favore della omologa Azienda di Perugia.”
Secondo il consigliere comunale del M5Stelle, Claudio Fiorelli, “decisioni di questa portata non sembrano essere prese a caso in questo periodo dato che l’ospedale di Terni stenta a ripartire nel post COVID, complice anche una Regione che fino ad ora non ha messo in atto iniziative per valorizzarlo.
Non si può dunque pensare ad un riequilibrio equo delle due Aziende se a Terni ormai da anni mancano ancora i primari nella maggior parte dei reparti, si lavora con un personale al minimo ed allo stremo delle forze ed in una struttura ormai definita da molti come obsoleta.
Tutto questo è accompagnato da un’Amministrazione cittadina che sull’argomento risulta particolarmente assente, con una destra impegnata a guardare altrove ed un Sindaco che non sembra essere in grado difendere la cittadinanza che lo ha eletto.
Lo stesso Assessore regionale alla sanità si guarda bene dal presentarsi di fronte alla II Commissione di Terni per non rispondere a domande scomode che gli verrebbero rivolte.”
Non si può dunque pensare ad un riequilibrio equo delle due Aziende se a Terni ormai da anni mancano ancora i primari nella maggior parte dei reparti, si lavora con un personale al minimo ed allo stremo delle forze ed in una struttura ormai definita da molti come obsoleta.
Tutto questo è accompagnato da un’Amministrazione cittadina che sull’argomento risulta particolarmente assente, con una destra impegnata a guardare altrove ed un Sindaco che non sembra essere in grado difendere la cittadinanza che lo ha eletto.
Lo stesso Assessore regionale alla sanità si guarda bene dal presentarsi di fronte alla II Commissione di Terni per non rispondere a domande scomode che gli verrebbero rivolte.”
“Sulla questione ospedaliera – aggiunge Fiorelli – molti tecnici del settore considerano l’integrazione tra le due aziende un errore che si pagherà negli anni con un ospedale sempre più relegato al ruolo di nosocomio comunitario in rapporto a quello di Perugia che vedrà accentrato su di sé i principali servizi di alta specialità.
Più sensato, semmai, sarebbe stato procedere ad una maggior integrazione sinergica tra i due ospedali con le rispettive AUSL, al fine di riuscire ad ottimizzare i servizi ai cittadini.”
In precedenza era stato il consigliere regionale Thomas De Luca, sempre del Movimento 5 Stelle, a criticare l’accorpamento delle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni, ” Una scelta folle – l’aveva definita De Luca – che ha come unica conseguenza un allargamento della forbice tra il capoluogo, il Santa Maria di Terni, gli ospedali di comunità ed i territori dell’Umbria. Bisognerebbe solo procedere ad un’integrazione orizzontale tra USL e aziende ospedaliere di riferimento. La classe dirigente del centrodestra, ormai sotto tutela commissariale romana e veneta, rimane in silenzio, in una logica collaborazionista che piega non solo i cittadini dell’Umbria meridionale ma anche dell’Appennino, della Valle Umbra, del Trasimeno, dell’Alta e della media valle del Tevere a cittadini di serie Z.”