Gestire una società di calcio con oculatezza, con le risorse che si hanno a disposizione è una virtù e lo sta a testimoniare la fine che ha fatto il calcio a Cesena, a Bari, a Reggio Emilia e in tante altre piazze negli anni passati dove milioni e milioni di debiti le hanno affossate. Si, affossate, cancellate perchè poi con quelle montagne di debiti non è stato facile trovare altri personaggi disposti ad accollarseli vedi Radrizzani e Napoli a Bari, oltre ad investire per disputare il corrente campionato.
E riteniamo che la Ternana su questo fronte sia inattaccabile perchè sono decenni che la società rossoverde tiene in ordine i conti ed anche la gestione Bandecchi, seppur criticabile sotto altri punti di vista per le scelte fatte nella scorsa stagione, ma non tutte frutto dello staff dirigenziale, su quello contabile non può esserle mossa critica alcuna.
Insomma se dovessimo stilare una classifica di preferenza sulle cose da fare in una società di calcio saremmo per una gestione sana, oculata, in grado di mantenere in vita la società e la passione dei tifosi, e poi l’allestimento di una squadra decente in grado di lottare per un campionato di tranquillità anche se vorremmo tutti vincerlo il campionato di B. Non sempre, però, è possibile.
Le nostre premesse partono da una riflessione fatta in seguito ad un comunicato, che riteniamo al momento inopportuno, diramato nel primo pomeriggio dal patron Stefano Bandecchi che arriva addirittura ad affermare che il mancato gradimento da parte della tifoseria potrebbe convincerlo a vendere la società.
Non riusciamo a spiegarci il perchè di una dichiarazione così roboante sia stata diffusa all’indomani di una giornata che può essere considerata epocale viste come sono andate le cose e visto che la Ternana ha grandissime possibilità di essere ripescata. Una dichiarazione che, però, a nostro avviso ha il sapore di una volontà che, difficilmente verrà messa in atto da Stefano Bandecchi
A spingerci a questa previsione ci sono i notevoli investimenti fatti tra giugno e luglio, dopo quel terribile 18 maggio 2018, per allestire un gruppo di lavoro composto da grandi professionisti di comprovata professionalità, gli 800 mila euro di fidejussione per l’iscrizione al campionato, i 400 mila euro di fidejussione che dovrà essere accompagnata da altri 700 mila euro a fondo perduto per la domanda di ripescaggio che dovrà essere presentata a giorni.
E’ vero che nel suo comunicato Bandecchi afferma che “ottenuto il ritorno in B, potrei anche decidere di vendere la squadra a 5 milioni di euro e lasciare ai tifosi ternani un imprenditore che abbia la possibilità di fare meglio di quanto non abbia fatto io. Su questo sto riflettendo, come credo sia giusto una volta mantenuto l’impegno preso con la città e i tifosi dopo la retrocessione. D’altronde ricordo che in tanti mi hanno chiesto di farmi da parte, potrei quindi uscire di scena tenendomi 5 milioni in tasca, piuttosto che rimanere a dispetto di chi non mi vuole spendendo tanti milioni l’anno”ma anche vero che ognuno di noi ha amici e nemici.
( nella foto il presidente Ranucci e Tagliavento nel ritiro di Cascia )
A noi sembra improbabile l’ipotesi che possa vendere un giocattolo che per costruirlo ha impartito direttive ben precise basate sulla elevata qualità. E ci risulta, tra l’altro, che abbia già autorizzato investimenti importanti per formare un organico adeguato a quello che sarà il campionato di competenza. Quasi sicuramente di serie B.
Probabilmente a spiegare l’attuale stato d’animo di Bandecchi sono le ultime righe del comunicato in cui rimarca il fatto di non essere gradito a tanti tifosi e tutto ciò lo potrebbe portare anche a farsi da parte risparmiando, così, cifre importanti lasciando lo scettro ad altri.
E’ un momento di sconforto, di delusione ma come per ognuno di noi anche Bandecchi non può avere l’unanimità dei consensi. E così ci sono i detrattori per qualunque cosa si faccia, ma ci sono anche coloro che, invece, apprezzano l’operato della società, dell’intero staff dirigenziale. Del resto se la Ternana ha i requisiti per essere ripescata qualche merito lo avrà pure Bandecchi.
Forse riconoscerglielo potrebbe essere opportuno per una migliore convivenza, per un netto miglioramento dei rapporti patron, squadra, tecnici, dirigenti e tifoseria. Insomma, per un migliore futuro della Ternana Calcio 1925