Il servizio idrico integrato precisa che non c’entra niente con gli aumenti retroattivi sulle bollette in arrivo per le imprese.
“I soggetti gestori del servizio idrico integrato – spiega SII – non hanno il potere di determinare le tariffe da applicare alle diverse tipologie d’utenza. L’articolazione dei costi fra diversi tipi di utenze, domestica residente o non, pubblica, artigianale, industriale, come la tariffa media, per normativa nazionale, spetta all’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente (ARERA) e all’ente di governo d’ambito che per l’Umbria è l’Auri (Autorità Umbra per i Rifiuti e l’Idrico).
Non è corretto quindi, come apparso su alcuni organi di stampa, attribuire al Sii l’incremento delle tariffe del costo dell’acqua con efficacia retroattiva al 1 gennaio 2018, pur a fronte di bollette in arrivo in questi giorni. Per di più il riflesso economico degli interventi di articolazione tariffaria è per il Sii del tutto indifferente, perché gli introiti complessivi saranno sempre gli stessi delle gestioni precedenti, varierà solo la ripartizione di questi sulle utenze, quindi per il gestore il nuovo regime tariffario sarà a somma zero.
Alcuni utenti, ad esempio, saranno chiamati a corrispondere maggiori importi, altri utenti invece pagheranno importi inferiori. Tale concetto – ribadisce SII – è stato espresso con la massima chiarezza e trasparenza negli incontri avuti con le rappresentanze di categoria e la Consulta dei consumatori. Anche sull’eliminazione del criterio del volume impegnato, contestata quale fantasiosa iniziativa del gestore da parte della Confcommercio, così come riportato su alcuni organi di informazione, si sottolinea che è prevista dalla delibera ARERA 665/17 del 28/09/2017, “Approvazione del testo integrato corrispettivi servizi idrici (TICSI), recante i criteri di articolazione tariffaria applicata agli utenti”, come facilmente verificabile sul sito dell’Autorità.
Lo stesso dicasi – conclude SII – per la decorrenza dell’articolazione tariffaria dal 1 gennaio 2018, definita dall’AURI con delibera del Consiglio direttivo n°64 del 28/12/2018 (in ritardo rispetto alla data prevista del 30 giugno).”
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