Come si sa Paolo Berrettini, ora allenatore delle nazionali giovanili del Congo che stanno conseguendo buoni risultati, in questi giorni è ricercatissimo dai media nazionali visto che due dei giocatori che stanno giocando con la nazionale di Antonio Conte hanno fatto parte delle sue squadre azzurre.
Lo rintracciamo nella sua casa a di Brazzaville appena tornato dall’allenamento dell’Under 20.
” Ho terminato da poco l’allenamento e a breve avremo un importante appuntamento. Sono soddisfatto del lavoro che stiamo svolgendo e vi posso assicurare che anche qui ci sono dei ragazzi interessanti. Due di loro, tra l’altro, sono stati convocati dal responsabile tecnico della nazionale maggiore. ”
Dopo aver analizzato la situazione delle squadre giovanili del Congo, Paolo Berrettini ci parla dei due azzurri, Chiellini e Pellè, sulla carriera dei quali ci sono delle belle storie da raccontare.
” Sono contentissimo per la nazionale e per i risultati che sta ottenendo ma permettetemi di esternare la mia soddisfazione per due ragazzi che ho avuto con me nelle rappresentative nazionali. Chiellini l’ho visto per la prima volta in una partita del Livorno. Mi invitò allo stadio Massimiliano Allegri e Emilio Doveri, ex rossoverde, e vedendo quella partita mi colpì questo ragazzo sedicenne con il fisico già impostato e con una padronanza in campo non indifferente. Lo convocaì e continuaì a farlo anche in seguito anche se il responsabile delle Federazione per il settore Giovanile, Ottavio Bianchi, mi invitò più volte a non convocarlo perché, a suo dire, non aveva le giuste doti per giocare al calcio. Io, però, continua Berrettini, andai avanti per la mia strada e Chiellini è diventato quello che è diventato. Per me è una soddisfazione immensa. ”
Non meno interessante la storia che sta dietro a Graziano Pellè.
” Mi invitò ad andarlo a vedere Pantaleo Corvino che allora era il ds del Lecce. Accettai l’invito, ma devo confessare che in quella circostanza non mi piacque particolarmente. Era un po’ su di peso e non lo convocaì per il raduno. L’anno successivo a Lecce approdò come allenatore Zeman ed allora volli andare a vedere i frutti del lavoro di Zdenek sul ragazzo. Fu una sorpresa incredibile perché era cresciuto tecnicamente e anche fisicamente era diventato un atleta a tutti gli effetti. Lo convocaì per il mondiale che si giocava in Olanda e lui ripagò la mia fiducia realizzando quattro gol. Lì, praticamente, il grande calcio conobbe Graziano Pellè che rimase in Olanda a giocare con l’AZ. Anche questa è stata sicuramente una bella intuizione”
Infine, il discorso scivola sulla Ternana e sul suoi nuovo tecnico, Cristian Panucci.
” Sono contento che la società rossoverde abbia ingaggiato un allenatore preparato e con una carriera da giocatore alle spalle davvero importante. L’ho conosciuto a Trigoria e devo dire che è un tecnico preparato e che può mettere a frutto anni ed anni di lavoro con tecnici di primissimo piano e la sua esperienza acquisita con Capello con cui ha collaborato per diversi anni. Panucci l’anno scorso era partito bene con il Livorno poi qualcosa non è andata per il verso giusto e ha pagato a caro prezzo il rendimento altalenante della compagine di Spinelli. Lo ripeto, però, per me la Ternana ha fatto una buona scelta e Panucci può essere l’uomo con il carisma giusto per poter ridestare la passione dei tifosi rossoverdi. In bocca al lupo, Christian ”
Vi proponiamo l’intervista audio-video con Paolo Berrettini al seguente link del canale YouTube di Tele Galileo