Questa mattina l’assessore ai Lavori Pubblici, Enrico Melasecche ha riferito in 1^ commissione sulla situazione del Teatro Verdi.
Melasecche ha detto di “non essere d’accordo con il consolidamento di una struttura vecchia ma non antica come l’attuale, la trovo una operazione senza molto senso. Occorre una struttura portante che risponda a tutti i criteri di sicurezza e di antisismicità, sull’estetica pronto a una consultazione popolare, fermo restando che vedo il Verdi come un elemento identitario della città, simbolo della Terni dell’Ottocento e del Novecento. In ogni caso va assolutamente salvaguardato il pronao, l’unica parte realmente originaria rispetto al resto della struttura ricostruita nel Dopoguerra. Questa soluzione l’avevo peraltro concordata con l’ingegner Giuseppe Belli a capo delle molte associazioni che sostengono da sempre l’estetica del Poletti.Entro novembre mi impegno a definire il percorso di ricostruzione del Verdi in quanto Terni ha bisogno di questo spazio culturale e identitario che non può essere supplito da altri luoghi, per questo come amministrazione abbiamo detto no a quelle proposte che vorrebbero realizzare strutture teatrali da 900 posti al Cmm. Sul Verdi va detto che al momento non esiste un quadro finanziario certo, in quanto quello ereditato dalla precedente amministrazione non è supportato da atti amministrativi o da impegni da parte della Regione”.
L’assessore ha fatto riferimento anche al Politeama sottolineando che il Piano Attuativo del Piano regolatore del 2005 prevedeva ulteriori cubature commerciali sia in vico Politeama (per il Politeama) che in largo sant’Agape (per il Teatro Verdi):”è un atto che desta fortissime perplessità, in quanto considero il Politeama, cinema e spazio culturale, elemento fondamentale per il rilancio del centro cittadino. E’ un atto legato al vecchio Prg, strumento urbanistico che ha previsto questa possibilità sia per il Politeama che per il Verdi”. L’edificio del Politeama-Cityplex, in gestione alla famiglia Castellani, è di proprietà della famiglia Lucioli.
Infine l’assessore ha comunicato alla commissione che la soprintendenza ai beni culturali dell’Umbria ha bocciato il luogo dove si sarebbero dovuti musealizzare i mosaici di Corrado Cagli, della Fontana di Piazza Tacito.Il luogo individuato era un nuovo centro commerciale.
Rischiano, dunque, di allungarsi i tempi della ristrutturazione della Fontana.
L’ANNUNCIO DI FERRAGOSTO DELL’ASSESSORE SULLA FONTANA
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