L’obbiettivo è salvare l’istituto Briccialdi attraverso la statizzazione.
Lo sottolinea il capogruppo PD a Palazzo Spada, Andrea Cavicchioli.
“E’ fondamentale per tutti i soggetti interessati – scrive Cavicchioli – affrontare le problematiche del Briccialdi con la presentazione formale da parte degli organismi preposti dell’Istituto di un dettagliato e specifico piano finanziario-gestionale, che sulla base delle risorse risultanti dal bilancio del Comune, degli annunciati impegni di Regione e Fondazione Carit e del finanziamento statale, indichi l’equilibrio tra le “entrate” ed i costi complessivi delle attività, con le conseguenti scelte operative da adottare”.
“E’ evidente che un piano finanziario-gestionale puntuale, credibile e verificabile – ha aggiunto il capogruppo PD – è il presupposto per affrontare con determinazione l’attuale situazione del Briccialdi, per chiedere alla Regione che nelle politiche del settore l’Istituto assuma il ruolo e la valenza corrispondente alla qualità espressa, per consentire alla Fondazione Carit di intervenire con un sostegno adeguato e per coltivare, attivando tutti i canali istituzionali, la statizzazione, che deve essere l’obiettivo da perseguire con ogni azione da intraprendere in sede parlamentare e nel confronto con il Governo.”
Sul fronte sindacale da registrare la presa di posizione della CISL e della CGIL sull’ipotesi di revocare il comando a parte del personale impiegato nell’istituto musicale.
“Giova ricordare – scrivono CGIL e CISL – che non più tardi di 2 settimane fa la stessa Giunta aveva deliberato il rientro in Comune di tutto il personale” pertanto “tale decisione sarebbe del tutto ingiustificabile e determinerebbe le giuste rimostranze di quel personale che non comprenderebbe i motivi di tale scelta. L ‘eventuale decisione – aggiungono le organizzazioni sindacali – sarebbe del tutto inaccettabile e determinerebbe una sicura interruzione delle relazioni sindacali; sul piano amministrativo va precisato che l ‘informativa trasmessa parlava della revoca del comando di tutto il Personale, eventuali modifiche debbono essere comunque oggetto di una nuova informativa.”
CGIL e Cgil e Cisl diffidano il Comune di Terni “dal modificare scelte già comunicate formalmente con apposita informativa.”