“Abbiamo disincagliato il Briccialdi dagli scogli in cui navigava, lo abbiamo rimesso in galleggiamento e fino ad oggi abbiamo navigato a vista nel mare in tempesta”. Ha usato una metafora marina, la presidente del Briccialdi, Letizia Pellegrini, per descrivere la situazione recente e quella attuale dell’istituto musicale ternano.
“Per noi -ha aggiunto – avere avuto accesso a questo processo di statalizzazione significa navigare secondo una rotta e tarando gli strumenti di precisione. Il problema del Briccialdi – ha voluto sottolineare la presidente Pellegrini – non è affatto risolto, non sarà risolto nemmeno a statalizzazione compiuta, perché un istituto se lo si vuol rilanciare oltreché mantenere a regime minimo non deve solo pagare gli stipendi ai docenti deve dotarsi di quei requisiti di eccellenza che non necessariamente sono onerosi ma in alcuni casi lo sono e quelle spese la statalizzazione non le copre. Quindi spetterà a noi lavorare affinché non solo il Briccialdi sussista ma , messo sulla rotta certa con questo provvedimento di legge, possa diventare quello che è e faccia brillare la città di Terni con questo conservatorio.”
“La linea di fondo della nostra governance – ha aggiunto la Pellegrini – è quella di concepire l’istituto per la città, nella città. Da oggi per noi comincia un altro modo di lavorare perché,avuto lo stanziamento con la finanziaria , si aprono nuovi scenari possibili”.
Nell’incontro con la stampa cui ha partecipato anche il direttore, Marco Gatti, si è parlarto di questo emendamento alla finanziaria , licenziato dal senato , in attesa del passaggio alla Camera, che prevede la statalizzazione di 18 istituti musicali fra i quali, appunto , il Briccialdi. Si sono spesi molto, e la Pellegrini glielo ha riconosciuto, i parlamentari Marina Sereni e Gianluca Rossi.
“Il lavoro di diplomazia politica e istituzionale che in questi mesi abbiamo svolto di concerto con gli organi direttivi del Briccialdi –che stanno tenacemente lavorando ad un piano di risanamento finanziario-, con il Miur, il Mef, l’Amministrazione Comunale e con le organizzazioni sindacali, ha portato alla presentazione dell’emendamento, perché nella legge fosse inserito il percorso triennale di statizzazione dei 18 Istituti musicali coinvolti” , hanno dichiarato i due parlamentari. ”
“L’Istituto Briccialdi -hanno aggiunto – rappresenta un patrimonio culturale di grandissimo prestigio per la città di Terni e per l’Umbria e una realtà produttiva in campo musicale di grande qualità.
Le difficoltà economiche, che attraversa il mondo della cultura italiano, non possono prevalere sul valore dell’apporto di questo centro di eccellenza nell’alta formazione musicale, riconosciuto tale ai più alti livelli della produzione musicale, come dimostrano le collaborazioni, con le più illustri personalità di valenza internazionale in questo in campo, che intorno ad esso si sono, negli anni, sviluppate.
Il percorso di statizzazione -hanno ribadito la vice presidente della Camera e il senatore del PD – costituisce la garanzia di sopravvivenza di questa istituzione e la condizione per proseguire un ambizioso progetto di sviluppo a lungo termine su cui non è mai venuto meno l’impegno del corpo docente, costituito da qualificatissimi musicisti e concertisti, e degli allievi, peraltro sempre più numerosi.”
COME AVVERRA’ LA STATALIZZAZIONE?
Ha provato a dare una risposta la presidente del Briccialdi:”in che proporzione, in che percentuale verremo progressivamente statalizzati? è chiaro che un governo non è che può in un istituto statalizzare alcuni dipendenti e non altri ma non può neanche fare la statalizzazione completa di alcuni e metterne in fila altri che vengono statalizzati alla fine perché significherebbe decretare la morte naturale di molti di questi istituti. Quindi bisognerà studiare le forme di questa progressione nella statalizzazione. Tutto questo implica una negoziazione. E’ chiaro che io vorrei che Terni fosse tra i primi ad avere la percentuale più alta possibile di copertura finanziaria. Questo sarà il lavoro che ci impegnerà nei prossimi mesi.”
“Quindi – ha detto ancora la Pellegini – siamo molto sollevati e moderatamente festosi perché, oggettivamente, questo provvedimento, nel giro di una notte, ci ha messo su un’altra prospettiva di lavoro. Adesso che la legge c’è – ha rimarcato la Pellegrini – è necessario che questi soldi vengano ripartiti presto e bene tenendo conto della situazione in cui versano questi istituti, tutelando prima quelli che rischiano di più. Se io fossi il ministro direi: una parte la distribuisco fra tutti, l’altra la distribuisco in proporzione.”
Secondo la presidente, in vista di questo processo, va riscritta la convenzione con il comune di Terni “per avere ciò che serve per mantenere l’istituto in un galleggiamento decoroso. C’è da lavorare soprattutto con la regione perché la statalizzazione è subordinata all’estinzione del debito pregresso da parte degli enti locali. Sappiamo le condizioni in cui versa il comune di Terni; la regione ha varato un finanziamento di 150 mila euro per 3 anni, ce ne servirebbero 150 mila per 6 anni. Il ministro Fedeli ci ha fatto capire che una rateizzazione solida, coperta e garantita equivale a una estinzione del debito.”
Dunque, il mare è un po’ più calmo ma di problemi da risolvere ancora ce ne sono prima che si arrivi alla tanto attesa statalizzazione che inizierà il suo percorso nel 2018 e sarà completata nel 2020.
Per questo la presidente Pellegrini si è dichiarata molto sollevata e moderatamente festosa ma non se la sente di stappare alcuna bottiglia di spumante.
IL “BRICCIALDI” ATTIRA ALLIEVI
Che l’istituto musicale ternano goda di fama a livello nazionale e oltre i confini è cosa ormai acclarata. Ne ha dato ulteriore conferma il direttore Marco Gatti annunciando “un incremento degli iscritti superiore al 10% rispetto allo scorso anno (da 255 a oltre 280, n.d.r) . Gli allievi – ha aggiunto Gatti – rimangono al Briccialdi dopo i corsi di base, non vanno a studiare altrove riconoscendo al Briccialdi un luogo sicuro, un luogo dove riescono a ricevere molto. Inoltre dal conservatorio Santa Cecilia di Roma si sono trasferiti 10 allievi a Terni. Questo mi riempie di orgoglio”.