Ospiterà 540 alunni il nuovo edificio scolastico che sorgerà a Borgo Bovio, all’interno dell’istuto comprensivo Guglielmo Oberdan. Secondo le previsioni il cantiere dovrebbe essere aperto alla fine del 2017. L’intervento previsto è di 4 milioni 420 mila euro per la costruzione di 2 mila 700 metri quadrati su un’area complessiva di quasi 4 mila metri quadrati.
Il Comune di Terni ha partecipato (ed è stato selezionato insieme all’altro comune umbro, Corciano) al bando nazionale della Buona Scuola per accedere ai finanziamenti.
LA SCHEDA DELL’INTERVENTO PREVISTO
L’intervento prevede la riconfigurazione complessiva dell’Istituto Comprensivo Oberdan nel quartiere Borgo Bovio, attraverso la costruzione di due nuovi edifici destinati alla scuola primaria e secondaria di primo grado le cui opere sono realizzabili anche mediante due stralci funzionali. Il modello è quello del campus di matrice anglosassone in virtù dell’ampia corte che i due nuovi edifici, in adiacenza al nucleo originario realizzato nel 1933, vengono a costituire.
L’intervento proposto rientra nell’ambito di un processo di rigenerazione dell’intero quartiere di Borgo Bovio ormai prossimo al completamento che ha visto la completa riqualificazione dei servizi e delle aree di uso pubblico. Il progetto vuole mettere l’edificio scolastico in relazione con i limitrofi edifici che ospitano il Centro musicale – Casa delle Musiche, i servizi Ater, la sala polivalente della ex-circoscrizione e i relativi spazi verdi, la Chiesa di S. Maria della Misericordia, anche attraverso l’efficace funzionamento dei percorsi ciclo-pedonali recentemente realizzati.
Gli ambienti della scuola compresi gli arredi, dovranno essere di nuova concezione in modo tale da saper accogliere le esigenze dei nuovi stili di apprendimento. Le aule di questo nuovo plesso dovranno essere flessibili dal punto di vista prossemico, per consentire una disposizione degli ambienti e dei posti diversa con il variare del tipo di attività svolta: quella tradizionale frontale, quella con gli studenti riuniti in piccoli gruppi per confrontarsi o quella che li raccoglie in un unico insieme rivolto verso uno schermo sul quale un videoproiettore interattivo riflette i contributi elaborati dai singoli allievi.
Spazi flessibili, adattabili alle diverse esigenze funzionali tramite la struttura modulare componibile delle aule che permette il loro accorpamento o la totale apertura sugli spazi distributivi che dovranno consentire nuovi rapporti relazionali e visivi anche con l’ambiente esterno.