Purtroppo è accaduto quello che i ternani, i tifosi delle Ferelle, non avrebbero voluto che accadesse!
Sette anni di successi con due scudetti vinti e una Suoercoppa conquistata sono volati via senza che nessuno abbia trovato una soluzione per risolvere una crisi che si protraeva da alcuni mesi.
Ed è volata via quella possibilità di provare emozioni uniche che sono state il filo conduttore di tante domeniche trascorse al Paladivittorio per tanti tifosi e per tante famiglie. E non solo nell’impianto ternano perché i tifosi delle Ferelle, caso se non unico ma sicuramente raro, hanno girato l’Italia al seguito della squadra.
È chiaro che la mancata iscrizione della Ternana Femminile è la sconfitta di tutta la città, della classe imprenditoriale che non ha mai fornito un sostegno, anche se piccolo, alla gestione della società che forse per eccessiva generosità e per voglia di regalare gioie ai propri tifosi è andata anche oltre a quelle che erano le proprie potenzialità economiche. Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno ma quel “ giocattolo “ fatto di atlete straordinarie provenienti dalle capitali del Futsal mondiale pretendono ingaggi adeguati alla categoria e al loro valore. E crediamo che gli incassi relativi alla vendita dei biglietti, e qualche piccolo sponsor non siano stati sufficienti a tenere in piedi una eccellenza del calcio a 5 nazionale.
Purtroppo è andata così, con tante promesse fatte negli anni scorsi rimaste sulla carta, ed ora ci sembra un esercizio superfluo, e che non serve a nulla se non ad avvelenare ancora di più l’ambiente, andare a cercare il colpevole o i colpevoli del fallimento sportivo di una importante realtà sportiva ternana. E non solo!
Sarebbe il caso, invece, di tracciare una linea netta e pensare a come far rinascere il calcio a 5 femminile rossoverde a Terni sulle ceneri della Ternana Femminile perché in quella società, dietro alla prima squadra, c’erano, e ci sono, tante ragazze ternane in gamba che i programmi societari avevano coinvolto nel progetto. Un progetto naufragato nel nulla, ma quelle ragazze ci sono, tra l’altro sono anche brave visti i risultati conseguiti, due finali scudetto di categoria se ricordiamo bene, e sarebbe una follia perdere anche loro.
Certo non sarà facile ma chi da questa città qualcosa riceve dalla propria attività sarebbe anche opportuno che si decidesse a restituire qualche risorsa permettendo ai ragazzi/e di fare attività sportiva contribuendo, allo stesso tempo, anche ad un fine sociale perché lo sport contribuisce a tenerli impegnati in una sana attività contribuendo in maniera determinante alla loro sana crescita fisica ma anche morale.