In questi giorni, oltre dello spread, nei salotti televisivi, dopo le aggressioni a due giovani arbitri, non si fa altro che parlare, a ragione, di violenza nello sport, soprattutto nel calcio, con grande cassa di risonanza per gli interventi di ospiti qualificati che propongono le più svariate soluzioni per limitare le violenze e le aggressioni.
E purtroppo, vengono ignorate quei pochi accadimenti, ma ci sono anche quelli, che spesso accadono nei palcoscenici che ospitano le manifestazioni sportive. Forse perchè non fanno audience, perchè non suscitano interesse ma sarebbe invece, importante portarli all’attenzione di tutti per creare l’ “effetto di emulazione”.
E ci piace allora raccontare in queste righe quello che è accaduto domenica mattina al San Paolo di Narni Scalo dove si stava giocando la partita per il campionato Regionale A2 Giovanissimi, ragazzi di 14 anni, tra il Narnia e la Bosico.
La squadra oratoriana stava vincendo per 1-0 e quando mancavano pochi secondi alla fine della partita un intervento sfortunato di un giocatore della Bosico metteva il pallone in fondo alla rete, quella del pareggio.
Il ragazzo protagonista in negativo dell’accaduto si accasciava a terra disperandosi in un pianto dirotto. I compagni di squadra accorrevano subito per consolarlo, e questo può essere normale anche se non lo è perché solitamente si tende a colpevolizzare chi commette un errore grave, ma quello che è sorprendente che anche gli avversari, dopo aver festeggiato per il pareggio, si sono avvicinati al ragazzo della Bosico, e, abbracciandolo, hanno cercato di consolarlo.
Bel gesto, significativo che mostra come i ragazzi siano più sensibili di alcuni genitori che, a volte, dall’esterno ne fanno di tutti i colori, arrivando perfino ad insultare gli avversari dei propri figli o istigando gli stessi alla violenza.
Ci rendiamo conto che non è corretto generalizzare, ma succede purtroppo!
Di quella partita, di quella domenica mattina resta un bel gesto significativo che deve far riflettere chi solitamente assume atteggiamenti non consoni alla spontaneità, alla voglia di divertirsi dei propri ragazzi e riteniamo anche di complimentarci con i dirigenti delle due squadre che tengono sicuramente al risultato ma ottenuto attraverso il buon comportamento in campo, visto come si sono comportati i ragazzi. E’ quella la strada maestra da percorrere per la crescita, e non solo calcistica, dei nostri ragazzi.
( foto da zerottonove.it )