Protocollo meno rigoroso per la ripresa del calcio in serie A dopo la richiesta delle società al ministro Spadafora di alleggerire il contenuto delle raccomandazioni previste dalle norme comportamentali dettate dalla Commissione tecnica scientifica governativa.
E il ministro Spadafora ha manifestato la disponibilità ad accoglierle tranne quella che prevede il fermo di tutti i componenti della squadra in caso di un contagiato. Su questo, e per una soluzione alla tedesca come chiedono le società, si dovrà attendere ancora per valutare l’andamento della pandemia.
Passi avanti sul piano della responsabilità in caso di contagio sia civile che penale per il medico sociale e per il datore di lavoro che potranno essere imputati, come chiarisce l’Inail, solo in caso di dolo grave o negligenza.
Oltre alla serie A anche la serie B all’unanimità ha deciso di riprendere a giocare e portare a termine la stagione.
Resta la C che, come ormai noto, ha deciso autonomamte la chiusura della stagione ma in Consiglio Federale, in programma il 20 maggio, optare per una decisone diversa. Non è un mistero, infatti, che soprattutto Il presidente Gravina voglia portare a termine i tre campionati professionisti ed è sempre più probabile che, se le condizioni lo permetteranno, si andrà verso la soluzione dei play-off per decidere la squadra squadra da promuovere in serie B, soluzione che sempre più società sembrano gradire dopo un primo voto contrario o di astensione nell’Assemblea di Lega.
In casa rossoverde, intanto, c’è da segnalare che martedì i giocatori torneranno in sede e se i responsi del consiglio federale lasceranno spazio, come indiscrezioni portano a credere, ad una prosecuzione della stagione i giocatori verranno sottoposti ai test previsti dal protocollo della Commissione tecnico scientifica governativa.
Non resta che attendere mercoledi, 20 maggio, magari nel frattempo caldeggiando, se si riprenderà a giocare, la disputa della finale di Coppa Italia, la cui vittoria riserva privilegi non indifferenti alla squadra vincitrice.I