In Umbria opera dal 2016 il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Perugia contro le aggressioni criminali al patrimonio culturale. A fronte di 26 furti commessi nel 2019, lo scorso anno ne sono stati consumati 9 (-17,6%). Tale consistente decremento è stato sicuramente favorito dalle limitazioni alla circolazione delle persone a causa dell’emergenza sanitaria. Nonostante il calo dei reati, non è comunque venuta meno l’azione preventiva nella considerazione che l’Umbria rimane pur sempre un territorio “appetibile” sia per la sua posizione geografica, che la vede collocata al centro di una più vasta area particolarmente ricca di beni culturali, conservati nelle numerose realtà religiose oppure ancora celati in luoghi archeologicamente inesplorati, “obiettivi” importanti sotto il profilo storico-culturale, sovente ubicati in zone rurali, montane o comunque poco frequentate e molto difficili da sorvegliare, dove trovano dimora manufatti pregiati, non sempre conosciuti e per questo ricercati dai collezionisti e di facile sottrazione da parte di malintenzionati.
I dati relativi alle attività di contrasto condotte da parte dei Carabinieri del Nucleo TPC perugino contemplano il recupero di svariati beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, il cui valore complessivo ammonta a 3.632.000 euro. Inoltre, sempre nel contesto di sviluppi investigativi conseguenti ai controlli amministrativi di esercizi commerciali di settore, compreso il monitoraggio delle sempre più numerose e sfruttate vendite online operate attraverso siti di Case d’Asta o sfruttando le più comuni piattaforme di compravendita telematica, sono state sequestrate opere contraffatte falsamente attribuite a noti artisti contemporanei quali Burri, De Chirico, De Pisis, Guttuso, Casorati, Boccioni, De Nittis, Guidi, Severini, Fantuzzi, Maccari, Parigini. Per quanto concerne il particolare illecito commercio di tali beni, frutto spesso di abili contraffazioni, secondo le attuali quotazioni di mercato riferite alle opere autentiche avrebbe potuto fruttare indebiti guadagni la cui stima è stata valutata, approssimativamente in circa 940.000 euro.
Nel 2020 i militari hanno denunciato 22 persone; controllati 1168 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, 146 esercizi antiquariali e commerciali, 51 mercati e fiere del settore; recuperati 418 beni antiquariali, archivistici e librari, 548 reperti archeologici integri; sequestrate 94 opere d’arte contemporanea contraffatte.
Il Nucleo TPC di Perugia inoltre, operando in stretta collaborazione con le altre componenti dell’Arma ed avvalendosi del supporto tecnico-scientifico dei funzionari del Ministero della cultura in servizio presso le Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio e Archivistica e Bibliografica, ha espletato le proprie attribuzioni in tema di salvaguardia del patrimonio culturale anche attraverso il monitoraggio dei siti archeologici, delle aree di interesse paesaggistico nonché dei vari siti UNESCO ubicati nel territorio umbro. Così è stato possibile individuare e controllare, nel corso di “servizi dedicati”, 103 siti tutelati da vincoli paesaggistici e monumentali nonché 96 aree archeologiche.
Il Nucleo ha poi effettuato 10 verifiche sulla sicurezza di musei, delle biblioteche e degli archivi, riscontrando la generale buona condizione delle misure anticrimine, fornendo nel contempo indicazioni e suggerimenti volti ad implementarne l’efficienza.
Nell’ambito del più ampio contesto dei contributi che l’Arma dei Carabinieri fornisce per la “Formazione della cultura della legalità”, il Nucleo TPC di Perugia, nel 2020, è stato coinvolto in varie iniziative divulgative, partecipando incontri in videoconferenza in favore di istituti scolastici, università ed associazioni culturali, nel corso delle quali sono state illustrate le competenze, le attribuzioni e le attività ad oggi condotte dal Comando Carabinieri TPC, sia in ambito nazionale che internazionale.