Una querelle piuttosto lunga quella del Camping della Cascata delle Marmore presso il parco dei Campacci.
Una prima traccia è datata settembre 2013 quando agli ultimi gestori è stato concesso in uso il camping, concessione che scadeva alla fine dello stesso anno.
Già nel 2015, sostenuta da una delibera del consiglio comunale, l’amministrazione in carica richiedeva indietro la struttura e alla fine dello stesso anno i gestori, invece, richiedevano una proroga per l’utilizzo del camping.
Per tutta risposta nel 2016 l’amministrazione ordina la demolizione di 12 opere costruite senza autorizzazione all’interno del camping e contestualmente pretende di tornare in possesso della struttura.
E, ad inizio 2017, il Comune di Terni emetteva un atto ingiuntivo con il quale si obbligava il gestore allo sgombero della struttura.
A tutto ciò , nel 2019 , il gestore si opponeva al TAR dell’Umbria il quale Tribunale Amministrativo respinse la domanda di sospensione dell’atto ingiuntivo con cui si intimava lo sgombero. Così come , poco più tardi fece anche il Consiglio di Stato rideterminando, pertanto, l’efficacia dell’atto ingiuntivo dell’amministrazione comunale.
Sulla base di queste determinazioni il Comune di Terni comunicava nuovamente al gestore che sarebbe tornato in possesso dell’area del Camping. Ritorno in possesso che doveva avvenire nel 2020 ma che è slittato di vari mesi fino a gennaio 2021.
La vicenda, comunque, potrebbe non essere chiusa definitivamente. Ieri, infatti, in consiglio comunale c’è stata un presa di posizione della Lega, molto importante, essendo la Lega espressione del primo partito al governo della città.
Il gruppo consiliare della Lega, infatti, ha presentato un atto di indirizzo che impegna il Sindaco e la Giunta a trovare soluzioni alternative al sito attuale, per evitare la chiusura del campeggio attrezzato presso i Campacci di Marmore, anche valutando la possibilità di concedere un’ultima proroga tecnica al gestore uscente.
“Come amministratori – sottolineano i consiglieri comunali della Lega – abbiamo il dovere di garantire un servizio ai turisti e di conseguenza lavoro per i chioschi, per chi vende souvenir, per i bar, i ristoranti, per i negozi di Marmore e per tutto l’indotto.
Chiudere definitivamente il campeggio, oltre a creare un danno erariale per i mancati introiti delle concessioni, creerebbe anche un danno di immagine e di attrattività turistica per il nostro territorio, già martoriato e fortemente penalizzato dalla crisi”.
“Per questi motivi – concludono i consiglieri della Lega – nel rispetto delle regole e dei vincoli che tutelano l’area, è prioritario studiare una soluzione che permetta al turismo e al campeggio di sopravvivere”.