“Ho solo un appunto da fare al vice sindaco Giuli, perché queste cose noi le dobbiamo apprendere da voi? Eravamo rimasti a metà agosto che ci saremmo rivisti i primi di settembre per verificare le risorse che c’erano e per un aggiornamento della situazione poi veniamo a sapere che i soldi non ci sono e che si farà un’altra festa.Prima si fanno le dichiarazioni e poi si incontrano i soggetti interessati.Io capisco tutto però queste situazioni si risolvono facendo gli incontri, vedendo quello che è possibile fare e come, affrontando le questioni, prendendo il toro per le corna.”
Quanto anticipato (anche a Terni in Rete) dal vice sindaco con delega alla cultura, Andrea Giuli, ha lasciato l’amaro in bocca al presidente dell’Ente Cantamaggio, Omero Ferranti.
“Io non so cosa si può fare – afferma ancora Ferranti – bisogna ragionare con tutte le istituzioni, con i privati, vedere se si possono fare alcune cose e altre no, magari in un altro modo….che ne so, magari si possono riciclare anche i Carri dello scorso anno.Insomma si possono trovare dei modi per risparmiare.Però è chiaro che se ci sono zero euro a disposizione vuol dire che non si vuole fare il Cantamaggio.Anche lo scorso anno il Comune era in bancarotta tecnica ma il Cantamaggio si è fatto.”
“Una cosa è certa – afferma ancora Ferranti – il Cantamaggio non si può interrompere e nemmeno si può sospendere la sfilata dei Carri perché significherebbe la sua morte.Si interromperebbe una tradizione lunga 122 anni.I carri si sono fatti anche durante l’epoca fascista e anche durante la guerra.”
“Si può chiedere un incontro alla Regione – suggerisce Ferranti – chiamare in causa la Marini e Paparelli e chiedere alla regione di mettere risorse aggiuntive per il Cantamaggio, informo anche che lo scorso anno abbiamo partecipato a un Bando emanato dal MIBACT e il nostro progetto è risultato tra i vincitori per cui avremo un finanziamento dal Ministero anche se non sappiamo ancora quale è la sua entità.Vorremmo partecipare a un Bando europeo che dovrebbe essere emanato nelle prossime settimane.Tutto questo per dire che è necessario mettersi intorno a un tavolo, ragionare bene e vedere cosa si può e si deve fare.”
Certo a costo Zero è impossibile fare il Cantamaggio.Anche puntando solo sul volontariato
“Coloro che costruiscono i Carri – sostiene il Presidente dell’Ente Cantamaggio – cominciano a metà gennaio e finiscono il 30 aprile.In questi 3 mesi e mezzo viaggiano fino ai capannoni, in zona Sabbione, un giorno sì e uno no, senza nemmeno avere il rimborso benzina.Tutto quello che noi finanziamo, circa 4.500 euro per Carro , va per i costi dei materiali,i costi vivi. E’ tutto volontariato.Anche il Presidente e il comitato direttivo sono volontari, non prendiamo un centesimo, da otto anni.”
“Mi piace ribadire un concetto – afferma ancora Ferranti – quando i Carri escono, a Terni ci sono sempre 20/30 mila persone, anche sotto la pioggia.E’ una Festa che è nel cuore e nella tradizione della città, sarebbe la prima volta che salta dopo 122 anni.”
C’è solo da augurarsi che nell’incontro che si terrà in questo mese di settembre si possa trovare una via d’uscita che salvi la manifestazione.
QUI LE DICHIARAZIONI RILASCIATE A TERNI IN RETE DAL VICE SINDACO ANDREA GIULI
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/cantamaggionon-ci-sono-soldi-a-rischio-la-sfilata-dei-carri-481539