Istituito, all’ospedale “Santa Maria” di Terni, il Polo urologico, il primo passo verso la revisione logistica e organizzativa basata sull’articolazione dell’assistenza e delle risorse per intensità di cura e complessità assistenziale.
Il progetto ha consentito di riunire in un unico spazio, al primo piano del plesso ospedaliero, e in un unico modello organizzativo, la struttura interaziendale universitaria di chirurgia urologica minivasiva, diretta da Ettore Mearini e la struttura ospedaliera di Urologia, guidata da Luzio Luzzi.
“L’unificazione delle due strutture – spiega il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera ternana, Sandro Fratini – ha comportato un accorpamento logistico delle aree di degenza e la contestuale condivisione di un protocollo organizzativo che prevede una programmazione degli interventi chirurgici in base alla complessità assistenziale e in generale ottimizza le attività del personale medico e infermieristico dei due reparti”.
Il polo urologico dispone di 32 posti letto condivisi dalle due strutture in base al livello di intensità di cura: 20 posti letto sono dedicati alla degenza ordinaria e all’alta complessità clinico-assistenziale e 12 al day e week surgery, per interventi programmati su pazienti dimissibili entro il venerdì. A questi si aggiungono 2/4 posti letti riservati all’OBI (osservazione breve intensiva) urologica per quei pazienti che, pur non necessitando di ricovero, devono essere tenuti sotto temporanea osservazione (fino a 24-36 ore).
“In altre parole – aggiunge il direttore generale Maurizio Dal Maso – in una logica di percorso clinico e diagnostico-terapeutico orizzontale o trasversale, ci stiamo avviando a ridisegnare i percorsi assistenziali e i processi, superando la rigida organizzazione per unità operative, che spesso si rivela non funzionale alle esigenze dei pazienti, non efficiente dal punto di vista produttivo, con riferimento alle sale operatorie e alle aree di degenza, e non sempre adatta a garantire la massima qualità e sicurezza. Il prossimo passo riguarderà la riunificazione del dipartimento materno-infantile, che sarà completato presumibilmente entro la fine dell’anno”. Infatti, spostata l’urologia al primo piano, stanno ora partendo i lavori per trasferire la Pediatria e la TIN (terapia intensiva neonatale) al terzo piano, adiacente alla struttura di Ostetricia e Ginecologia e al blocco parto. La riunificazione del dipartimento materno infantile garantirà in particolare una gestione ottimale delle urgenze pediatriche e aprirà a sua volta la strada per l’accorpamento dell’area chirurgica al primo piano.