Ci sono modi e modi di prendere una ordinanza del sindaco che impone degli obblighi. Generalmente la si rispetta anche perché violarla significa andare incontro a delle multe pesanti, qualche volta si trasgredisce sperando di farla franca. In questo caso il nostro affezionato Francesco Bartolozzi anticipa che i suoi genitori, nella loro casa privata, non intendono rinunciare ad avere casa a 20 gradi (che sarebbe la temperatura ideale, quando l’ordinanza prevede invece un massimo di 18 gradi) e nemmeno a un po’ di carne sulla brace tra il lunedì e il giovedì (quando stufe e caminetti dovrebbero essere spenti).
E quindi dopo aver letto su Terni in Rete le restrizioni previste dall’ordinanza anti-smog del sindaco di Terni ha deciso di scriverci queste righe
Buongiorno mi chiamo Fabrizio Bartolozzi, scrivo dopo aver letto l’entrata in vigore dell’ordinanza anti inquinamento riguardante camini a legna, riscaldamento privato ed uso limitato dei veicoli (https://terninrete.it/notizie-di-terni-terni-sforamenti-di-pm10-da-domenica-13-dicembre-stop-ad-auto-inquinanti-e-caminetti/ ).
Il mio pensiero è subito balzato ai miei genitori, ultra settantenni, per i quali da qui in poi scriverò impersonandoli in prima persona.
Cara “ordinanza”, ho iniziato a lavorare da giovane come operaio, andando a lavoro in bicicletta per molti anni, dapprima in acciaieria, poi presso le ferrovie dello stato, affrontando sacrifici e difficoltà, pagando onestamente le tasse, come me, tante altre persone. Al momento giusto sono andato in pensione.
Cara “ordinanza”, mio papà lavorava anche 14 ore al giorno per potersi permettere di mantenermi gli studi, così apprezzando il gesto, mi sono laureata ed ho potuto iniziare a lavorare come professoressa di lettere. Per anni ho viaggiato in auto, a volte sola, altre dividendo il viaggio con altre colleghe, per raggiungere il posto di lavoro che spesso era assegnato ai confini della provincia (Terni), per la durata degli anni necessari ai fini del raggiungimento della pensione, pagando onestamente le tasse, non facendo mai mancare nulla ai miei 2 figli, affrontando sacrifici e difficoltà, come tante altre persone; al momento giusto sono andata in pensione.
Cara “ordinanza” ora che siamo in pensione, dopo tutto quello che ci siamo meritati ed onestamente guadagnati, (come tante altre persone) dopo aver lottato per le nostre libertà e quelle dei nostri figli, il momento attuale ci sta chiedendo sacrifici ulteriori chiudendoci in casa, evitando di far creare assembramenti, non poter festeggiare il Natale con i nostri cari figli e nipoti, cosa ti fa credere che ad oltre 70 anni ben suonati, se ci venisse voglia di stare in casa a 20° (nonostante gli uffici pubblici godono di ben altre temperature e da nessuno controllate), o se dal lunedì al giovedì volessimo mangiare della carne alla brace, noi potremmo rinunciare? Ebbene chiediamo solo una cortesia, dal lunedì al giovedì, nell’eventualità di un controllo, avvisateci prima, poiché aggiungeremo altra carne alla brace da poter offrire alle forze dell’ordine che in quel momento, nello svolgere onestamente il loro lavoro, suoneranno, troveranno ospitalità, un pasto caldo, e casa calda!
Concludo dando il consenso al trattamento dei dati ed informazioni personali.
Grazie per il tempo dedicato alla lettura, ma ringrazio maggiormente qualora decidiate di pubblicare quanto scritto, il consenso si estende anche alla divulgazione presso altre testate se gradito.